Se si cercasse su un dizionario la parola poliedrico, probabilmente si troverebbe l’immagine di Michele Placido ed un’accurata descrizione della sua carriera. Egli infatti ha saputo, nei suoi tanti anni di attività, cimentarsi in molteplici ruoli, passando dal teatro, al cinema, alle fiction.
Nato ad Ascoli Satriano (Foggia) il 19 maggio del 1946, fin da giovane capisce di avere una predisposizione per lo spettacolo, recitando a quattordici anni i celebri dialoghi di Platone nelle piazze della cittadina natale. Dopo la formazione all’Accademica d’Arte Drammatica a Roma, esordisce nel 1970 nella trasposizione dell’Orlando Furioso di Luca Ronconi. Tre anni dopo inizia la sua avventura nel mondo della televisione (Il Picciotto, 1973) e del cinema (Romanzo popolare di Mario Monicelli, 1974). Lavora l’anno successivo anche con Luigi Comencini, padre della Commedia all’Italiana, nel film Mio Dio come sono caduta in basso. Uno degli aspetti principali di Michele Placido è la sua bravura nel vestire ruoli completamente diversi in pellicole diametralmente opposte.
Nel 1989 inizia anche la sua carriera da regista con Pummarò, dove tratta il problema dell’immigrazione vista dagli occhi di Kwaku, un ragazzo ghanese alla ricerca disperata del fratello in Italia. Tra i suoi lavori successivi dietro la macchina da presa che hanno avuto successo, in tanti ricorderanno il film Romanzo Criminale, tratto dall’omonimo libro del 2002, ispirato alla storia della banda della Magliana che lo ha portato a vincere nel 2006 ben 8 David di Donatello e 5 Nastri d’Argento. Recentemente ha diretto il film La scelta del 2015, ispirato dalla commedia L’Innesto di Luigi Pirandello.
Una carriera lunghissima, costellata di premi e successi sia da attore che da regista. Michele Placido ha narrato di tematiche mai banali che hanno saputo regalare emozioni agli spettatori ed ha interpretato ruoli sia drammatici che comici, fatto difficilmente riscontrabile in altri attori contemporanei. Una carriera piena di luci, le stesse che lo illuminavano da giovane durante i favolosi dialoghi di Platone.
“E pensare che sarebbe l’età della pensione…” afferma sorridendo Michele Placido, e aggiunge: “Il mio non è un lavoro, è una passione. E poi con il tempo al talento si aggiunge l’esperienza. Del resto basti pensare a personalità molto più prestigiose di me quali Mario Monicelli o Clint Eastwood, che hanno fatto tardi le cose migliori. Quando sento il verbo rottamare, mi viene da sorridere. Di questi giovanotti – come notava Strehler – ce ne saranno quattro o cinque bravi: gli altri non sanno da che parte cominciare. Detto questo, ho già programmato che tra un po’ do lo stop e mi preparo non alla pensione, a traguardi molto più importanti: all’altra vita. Tutti ritorneremo alla nuda terra, nel senso più bello e più biblico”.
Calipso, questo il nome, ancora provvisorio, del nuovo film di Michele Placido. Il regista lo ha reso noto durante il Ferrara Film Festival. Si tratta di un progetto cinematografico italo-americano che viene realizzato con la casa di produzione di Placido, la Charlot Srl, su sceneggiatura di Giovanni Labadessa e sotto la direzione del regista Luca Severi. Nella troupe, come produzione creativa, c'è anche il figlio dell'attore e regista, Michelangelo Placido.
L'ambientazione è il deserto californiano, sullo sfondo di un disastro ecologico. E poi il mistero di un gigantesco lago artificiale e un'antica storia di amore e compromessi. La vicenda ruota infatti attorno a due giovani americani Ulisse e Calipso, che si ritrovano nel Salton Sea in California. Un luogo molto particolare, nato all'indomani di un disastro ecologico e scelto come meta di artisti e personaggi noti, che negli anni Cinquanta vi hanno vissuto, popolandolo. Qui sono sorte città che poi sono state abbandonate, a causa delle condizioni ambientali sfavorevoli, tra acqua troppo salina, morie di pesci e alghe che proliferano. Questa è l'ambientazione della storia d'amore tra i due giovani. Il film, ispirato al quinto libro dell'Odissea, è in lavorazione al Salton Sea californiano a partire dal prossimo 26 giugno. Realizzato da un collettivo artistico indipendente, ha un budget totalmente privato.
Ambra Angiolini ha detto di Michele Placido: “Placido è un uomo e un regista coraggioso, lo stimo molto per questo, lui ci mette la faccia in ogni suo progetto. Ricordo che venne a teatro a vedermi nel monologo di Benni che stavo portando in tour da vari anni dal titolo La misteriosa scomparsa di W. Lo fece senza dirmi nulla, silenziosamente si sedette con sua moglie e poi a fine spettacolo mi raggiunse in camerino con la sua dolce metà per complimentarsi con me: pochi giorni dopo mi offri la parte da protagonista per il film La scelta che interpretai insieme al bravissimo Raoul Bova. Il Film divise in modo rumoroso pubblico e critica: la violenza sulle donne, la gravidanza ad ogni costo, l'impossibilità di un marito di capire cosa fare e come farlo".
Scritto da Ilaria Solazzo.