Il prossimo 31 maggio scade il termine per la Presentazione delle osservazioni sul progetto della società Brundisium S.p.A. per la costruzione di un deposito di idrocarburi ( benzina e gasolio)
L’avviso al pubblico rendeva noto che era stata presentata al Ministero dell’Ambiente, della Tutela del Territorio e del Mare e al CTR (Comitato tecnico Regionale) della Regione Puglia la documentazione integrativa per la procedura di valutazione di impatto ambientale relativa al “progetto per la realizzazione di un deposito costiero di idrocarburi - benzina e gasolio - con annesso terminale di carico sito nell’area prospiciente la banchina di Costa Morena riva del porto di Brindisi”.
Il progetto dell’impianto prevede la realizzazione di quattro serbatoi di 6000 metri cubi per il gasolio e quattro di 3000 per la benzina (tutti fuori terra), per uno stoccaggio totale di 36 mila metri cubi. L’avviso avvertiva che eventuali osservazioni in merito alla sicurezza del deposito devono essere inviate al CTR della Regione Puglia entro 60 giorni dalla data di pubblicazione dell’avviso stesso vale a dire entro il 31 maggio prossimo.
Rileviamo che nella stessa area portuale avviene lo scarico di gas Gpl per la società Costiero Adriatico e di carbone per l’Enel e che in essa si svolge un continuo traffico di passeggeri e merci varie auspicabilmente destinato a crescere nel tempo, senza contare il sovrastante cono di atterraggio degli aerei.
Appare allora insensato voler aggiungere in quell’area un deposito di idrocarburi
col conseguente traffico di navi cisterna per il loro trasporto. Gli idrocarburi, che sono classificati come merci pericolose, allo stesso modo in cui la benzina e il gasolio sono valutate come sostanze altamente infiammabili e perciò classificate rispettivamente in categoria A e B sin dal D.M. 31/07/34.
Il comune buonsenso e un doveroso senso di responsabilità inducono a ritenere che di fronte a simili iniziative non si dovrebbe mai dimenticare la complessa e per certi aspetti drammatica situazione ambientale del territorio di Brindisi e neppure la sua storia carica di scelte sbagliate che hanno fatto pagare alla nostra popolazione enormi costi: sociali per la incompatibilità di tali scelte con le vocazioni turistiche della città e umani per i danni arrecati alla salute di tanti cittadini. Contrari come nettamente siamo alla costruzione di tale deposito , invitiamo l’Amministrazione comunale, nella persona del Commissario Cesare Castelli, e quella provinciale, nella persona del suo Presidente Maurizio Bruno, a esprimere la decisa contrarietà al progetto degli enti da loro rappresentati.
Così come sollecitiamo la Regione Puglia in persona del suo Presidente Michele Emiliano ad esprimere giudizio di compatibilità ambientale negativo in accoglimento delle osservazioni acquisite nel procedimento e di quanto disposto nel DPR di approvazione del piano di risanamento per l’area ad elevato rischio di crisi ambientale di Brindisi. Provvedimento che prescrisse la chiusura del deposito costiero dell’AGIP Covengas e la delocalizzazione dello scarico delle gasiere dell’area oggetto del progetto in ragione della incompatibilità con le altre attività ad alto rischio di incidente rilevante.
Brindisi 27 aprile 2016
L’avviso al pubblico rendeva noto che era stata presentata al Ministero dell’Ambiente, della Tutela del Territorio e del Mare e al CTR (Comitato tecnico Regionale) della Regione Puglia la documentazione integrativa per la procedura di valutazione di impatto ambientale relativa al “progetto per la realizzazione di un deposito costiero di idrocarburi - benzina e gasolio - con annesso terminale di carico sito nell’area prospiciente la banchina di Costa Morena riva del porto di Brindisi”.
Il progetto dell’impianto prevede la realizzazione di quattro serbatoi di 6000 metri cubi per il gasolio e quattro di 3000 per la benzina (tutti fuori terra), per uno stoccaggio totale di 36 mila metri cubi. L’avviso avvertiva che eventuali osservazioni in merito alla sicurezza del deposito devono essere inviate al CTR della Regione Puglia entro 60 giorni dalla data di pubblicazione dell’avviso stesso vale a dire entro il 31 maggio prossimo.
Rileviamo che nella stessa area portuale avviene lo scarico di gas Gpl per la società Costiero Adriatico e di carbone per l’Enel e che in essa si svolge un continuo traffico di passeggeri e merci varie auspicabilmente destinato a crescere nel tempo, senza contare il sovrastante cono di atterraggio degli aerei.
Appare allora insensato voler aggiungere in quell’area un deposito di idrocarburi
col conseguente traffico di navi cisterna per il loro trasporto. Gli idrocarburi, che sono classificati come merci pericolose, allo stesso modo in cui la benzina e il gasolio sono valutate come sostanze altamente infiammabili e perciò classificate rispettivamente in categoria A e B sin dal D.M. 31/07/34.
Il comune buonsenso e un doveroso senso di responsabilità inducono a ritenere che di fronte a simili iniziative non si dovrebbe mai dimenticare la complessa e per certi aspetti drammatica situazione ambientale del territorio di Brindisi e neppure la sua storia carica di scelte sbagliate che hanno fatto pagare alla nostra popolazione enormi costi: sociali per la incompatibilità di tali scelte con le vocazioni turistiche della città e umani per i danni arrecati alla salute di tanti cittadini. Contrari come nettamente siamo alla costruzione di tale deposito , invitiamo l’Amministrazione comunale, nella persona del Commissario Cesare Castelli, e quella provinciale, nella persona del suo Presidente Maurizio Bruno, a esprimere la decisa contrarietà al progetto degli enti da loro rappresentati.
Così come sollecitiamo la Regione Puglia in persona del suo Presidente Michele Emiliano ad esprimere giudizio di compatibilità ambientale negativo in accoglimento delle osservazioni acquisite nel procedimento e di quanto disposto nel DPR di approvazione del piano di risanamento per l’area ad elevato rischio di crisi ambientale di Brindisi. Provvedimento che prescrisse la chiusura del deposito costiero dell’AGIP Covengas e la delocalizzazione dello scarico delle gasiere dell’area oggetto del progetto in ragione della incompatibilità con le altre attività ad alto rischio di incidente rilevante.
Brindisi 27 aprile 2016