Vicenda Società Partecipate. I lavoratori dell’Isola Verde di Taranto sono ufficialmente licenziati e quelli della Santa Teresa in ansia per il loro futuro.
Dramma Società Partecipate, sull’asse Brindisi -Taranto. A parte i lavoratori della Società Santa Teresa a Brindisi (che “resistono”, con i contratti di solidarietà, ma situazione sempre in bilico), è già vero e proprio dramma per i lavoratori dell’Isola Verde, ufficialmente licenziati.
Un appello praticamente caduto nel vuoto, tra proteste, incontri con la Provincia di Taranto e la Regione Puglia. Due giorni fa altra protesta sul Palazzo della Provincia dei lavoratori, esausti, arrabbiati, angosciati. E nelle scorse ore, la società ha dichiarato l’ impossibilità di accogliere le richieste di parte sindacale, confermando di procedere al licenziamento di tutte le maestranze.
Licenziamento, “l’incubo” dei lavoratori di tutte le Partecipate in questi anni, e non solo. Evitato, per il momento, dai lavoratori della Santa Teresa che, in questi ultimi mesi, ad esempio, si sono più volte recati a Bari, con le organizzazioni sindacali, a chiedere aiuto alla Regione Puglia e alla Task Force. Parola purtroppo conosciuta dall’ultimo dipendente rimasto della Brindisi Pubblici Servizi Provinciali, Società Partecipata della Provincia messa in liquidazione da Massimo Ferrarese. Quel dipendente che, tuttavia, non si è mai arreso, la cui vita è stata praticamente distrutta. Con una vertenza in atto, non ancora conclusa, presso il Tribunale di Brindisi nei riguardi della Partecipata, in una brutta vicenda che chiama in causa precise responsabilità. Un padre di famiglia che chiede disperatamente aiuto, che continua a lottare, anche con i lavoratori della Santa Teresa.
Il dramma dei lavoratori dell’Isola Verde, con un licenziamento annunciato, scritto in calce ad un documento, conclusivo della riunione tra le parti, ovvero Provincia, dirigenti della Società, rappresentanti sindacali. Le organizzazioni sindacali dichiarano di non sottoscrivere il verbale, contestando apertamente i licenziamenti. Quei sindacati che si sono anche appellati alla Provincia di Taranto, per avere la disponibilità di fondi per la prosecuzione del rapporto di lavoro.
Il mese scorso, a proposito delle Partecipate pugliesi, le varie organizzazioni sindacali avevano proposto a Michele Emiliano la costituzione di una Società appositamente creata dalla Regione Puglia, che quindi comprendesse i lavoratori della Santa Teresa, Isola Verde, Alba Service di Lecce e, perché no, quello della Brindisi Pubblici Servizi Provinciali. Che fine ha fatto quella proposta? E meno male che i lavoratori della Santa Teresa mantengono ancora il posto di lavoro.
Ma ora, nell’ immediato, bisogna trovare il “miracolo” per Isola Verde e Alba Service. C’è una prospettiva di tentativo da parte del Sottosegretario allo Sviluppo Economico, la pugliese Teresa Bellanova. Ma già nella testa dei lavoratori c’è quella parola, LICENZIAMENTO, che mai nessuno vorrebbe sentire.
Togliere il lavoro ad un cinquantenne, vuol dire “ucciderlo”, espellerlo da un mercato del lavoro che non ha pietà. E la situazione a Brindisi, per i lavoratori della Santa Teresa, rimane difficile. Nei giorni corsi, si è svolto un incontro presso la Prefettura di Brindisi, a cui hanno partecipato il Prefetto Annunziato Vardè, il Presidente della Provincia Maurizio Bruno, l’Amministratore unico della Società Montingelli, dirigenti e tecnici provinciali, una delegazione dei lavoratori, le organizzazioni sindacali.
Tra qualche mese finiranno i “contratti di solidarietà” e i lavoratori sono in ansia e si aspettano risposte concrete sul loro futuro. Si aspettano progetti, fondi, dalla Regione Puglia, come del resto previsto e auspicato, tra l’ altro, in un protocollo di intesa firmato presso la Task Force Regionale quasi cinque mesi fa. Una richiesta di aiuto inviata formalmente, attraverso una lettera, anche dal Prefetto di Brindisi.
Per evitare altri licenziamenti, altri drammi. Intanto, diciamo ai lavoratori dell’ Isola Verde e di Alba Service di non mollare. E alle istituzioni di non dimenticarsi di quel lavoratore della Brindisi Pubblici Servizi Provinciali, vittima di una grande ingiustizia a cui si può ancora porre rimedio.
Articolo di Ferdinando Cocciolo.
Dramma Società Partecipate, sull’asse Brindisi -Taranto. A parte i lavoratori della Società Santa Teresa a Brindisi (che “resistono”, con i contratti di solidarietà, ma situazione sempre in bilico), è già vero e proprio dramma per i lavoratori dell’Isola Verde, ufficialmente licenziati.
Un appello praticamente caduto nel vuoto, tra proteste, incontri con la Provincia di Taranto e la Regione Puglia. Due giorni fa altra protesta sul Palazzo della Provincia dei lavoratori, esausti, arrabbiati, angosciati. E nelle scorse ore, la società ha dichiarato l’ impossibilità di accogliere le richieste di parte sindacale, confermando di procedere al licenziamento di tutte le maestranze.
Licenziamento, “l’incubo” dei lavoratori di tutte le Partecipate in questi anni, e non solo. Evitato, per il momento, dai lavoratori della Santa Teresa che, in questi ultimi mesi, ad esempio, si sono più volte recati a Bari, con le organizzazioni sindacali, a chiedere aiuto alla Regione Puglia e alla Task Force. Parola purtroppo conosciuta dall’ultimo dipendente rimasto della Brindisi Pubblici Servizi Provinciali, Società Partecipata della Provincia messa in liquidazione da Massimo Ferrarese. Quel dipendente che, tuttavia, non si è mai arreso, la cui vita è stata praticamente distrutta. Con una vertenza in atto, non ancora conclusa, presso il Tribunale di Brindisi nei riguardi della Partecipata, in una brutta vicenda che chiama in causa precise responsabilità. Un padre di famiglia che chiede disperatamente aiuto, che continua a lottare, anche con i lavoratori della Santa Teresa.
Il dramma dei lavoratori dell’Isola Verde, con un licenziamento annunciato, scritto in calce ad un documento, conclusivo della riunione tra le parti, ovvero Provincia, dirigenti della Società, rappresentanti sindacali. Le organizzazioni sindacali dichiarano di non sottoscrivere il verbale, contestando apertamente i licenziamenti. Quei sindacati che si sono anche appellati alla Provincia di Taranto, per avere la disponibilità di fondi per la prosecuzione del rapporto di lavoro.
Il mese scorso, a proposito delle Partecipate pugliesi, le varie organizzazioni sindacali avevano proposto a Michele Emiliano la costituzione di una Società appositamente creata dalla Regione Puglia, che quindi comprendesse i lavoratori della Santa Teresa, Isola Verde, Alba Service di Lecce e, perché no, quello della Brindisi Pubblici Servizi Provinciali. Che fine ha fatto quella proposta? E meno male che i lavoratori della Santa Teresa mantengono ancora il posto di lavoro.
Ma ora, nell’ immediato, bisogna trovare il “miracolo” per Isola Verde e Alba Service. C’è una prospettiva di tentativo da parte del Sottosegretario allo Sviluppo Economico, la pugliese Teresa Bellanova. Ma già nella testa dei lavoratori c’è quella parola, LICENZIAMENTO, che mai nessuno vorrebbe sentire.
Togliere il lavoro ad un cinquantenne, vuol dire “ucciderlo”, espellerlo da un mercato del lavoro che non ha pietà. E la situazione a Brindisi, per i lavoratori della Santa Teresa, rimane difficile. Nei giorni corsi, si è svolto un incontro presso la Prefettura di Brindisi, a cui hanno partecipato il Prefetto Annunziato Vardè, il Presidente della Provincia Maurizio Bruno, l’Amministratore unico della Società Montingelli, dirigenti e tecnici provinciali, una delegazione dei lavoratori, le organizzazioni sindacali.
Tra qualche mese finiranno i “contratti di solidarietà” e i lavoratori sono in ansia e si aspettano risposte concrete sul loro futuro. Si aspettano progetti, fondi, dalla Regione Puglia, come del resto previsto e auspicato, tra l’ altro, in un protocollo di intesa firmato presso la Task Force Regionale quasi cinque mesi fa. Una richiesta di aiuto inviata formalmente, attraverso una lettera, anche dal Prefetto di Brindisi.
Per evitare altri licenziamenti, altri drammi. Intanto, diciamo ai lavoratori dell’ Isola Verde e di Alba Service di non mollare. E alle istituzioni di non dimenticarsi di quel lavoratore della Brindisi Pubblici Servizi Provinciali, vittima di una grande ingiustizia a cui si può ancora porre rimedio.
Articolo di Ferdinando Cocciolo.