La campagna elettorale dei veleni e chi doveva, poteva scendere in campo
lunedì 18 aprile 2016
La campagna elettorale dei veleni e chi doveva, poteva scendere in campo.   La  delusione di Vito Siccardi. Roberto Fusco, in ogni caso una risorsa per Brindisi.

Nelle scorse ore abbiamo avuto un “tam tam” mediatico, sui giornali on line, di comunicati e contro comunicati senza soluzione di continuità. Emblematico, senza polemica, di  una  campagna elettorale di  “veleni” che forse può piacere a qualcuno, ma sicuramente non  alle tante famiglie brindisine in difficoltà che esigono risposte sul versante sociale e occupazionale.

Auspichiamo, a breve, un dibattito – confronto pubblico tra i candidati a sindaco sulle problematiche della città, su un’ idea complessiva di città che, ad esempio, è certamente influenzata dall’indagine della Corte dei Conti (attenzionata tra l’altro dal Prefetto di  Brindisi) sui bilanci. In quell’occasione, ognuno esporrà le proprie idee, dando ulteriori informazioni e convinzioni ai cittadini.

Ma questa poteva essere  la campagna elettorale anche di gente per bene che era pronta a scendere in campo ma non lo farà.  Non lo farà perché, senza alzare la voce, fa capire di essere delusa e non condividere un “modo tattico e opportunistico” di fare e intendere la politica spesso più basato su numeri e ambizioni personali che non sull’aspetto umano.   E’ il caso, ad esempio, dell’avvocato Roberto Fusco, ex Consigliere Comunale del movimento Sì Democrazia, che da tempo stava lavorando per l’idea di un  “grande  Centro Sinistra” che comprendesse associazioni, movimenti, un  Partito Democratico  “rinnovato”. Sì, quel Partito Democratico, con l’avallo dell’attuale segretario regionale  Michele Emiliano, che poi ha scelto Nando Marino.

Un progetto al quale non stava lavorando solo Roberto Fusco,  di largo raggio, piuttosto complicato, come del resto lo era stato nel  2012. Sappiamo tutti come poi sono andate le cose. E’ la politica, quella che cambia  idea e prospettiva da un giorno all’altro, che manca di rispetto nei riguardi di persone ed anche accordi sulla parola.  Checchè ne dica qualcuno, l’avvocato Fusco era l’uomo inizialmente designato da Michele Emiliano per la candidatura a primo cittadino di Brindisi. Una figura che, al di là di Marino, dal nostro punto di vista, avrebbe saputo rappresentare bene quell’idea di Centro Sinistra che, probabilmente, ora non esiste più.

Ma, si sa, in questa campagna elettorale, ogni schema “prefissato“ è saltato, laddove si stanno costruendo coalizioni senza pensare (legittimamente) a precedenti storie e appartenenze politiche e si sceglie il candidato sindaco più  per il  "nome e l’impatto mediatico” che non per un risvolto di esperienza o effettiva capacità amministrativa e politica.

Due giorni fa, a proposito proprio di Roberto  Fusco, il movimento Sì Democrazia, in una nota stampa, conferma di non presentare una sua lista alle prossime amministrative.  Scelta da rispettare, ma Brindisi, soprattutto in questo momento, ha bisogno del contributo dell’ avvocato Roberto  Fusco e di un movimento che da anni, insieme a Brindisi Bene Comune e altre associazioni e movimenti, porta avanti importanti  battaglie sotto il profilo sociale e ambientale.

Come detto, gente per bene che non scende in campo, perché stanca, delusa.  Ecco, i candidati sindaci dovrebbero partire da questo stato di cose, per poter costruire qualcosa di importante. Come, ad esempio, Vito Siccardi, figlio dell’indimenticabile Nicola (ex Consigliere comunale, ma soprattutto cittadino per bene che tanto ha fatto per il suo quartiere La Rosa e la  comunità brindisina) che, in termini di determinazione, orgoglio e umiltà, assomiglia tanto al padre.  Significative e emblematiche le sue parole: “non mi candido, lavorerò per le prossime elezioni. Troppi giochi e giochetti, un classico qui a  Brindisi. Tanto un anno massimo, un anno e mezzo, e saremo nuovamente alle elezioni, magari potrei sbagliarmi ma la penso così, Candidarsi oggi e in più come prima esperienza, questa   “orgia politica”  non farebbe altro che bruciare le persone. Ho maturato questa mia decisione sulla  base di avvenimenti che purtroppo a Brindisi non fanno bene e, ahimè, non finiranno mai…. False  promesse, falsi personaggi e complotti, solo per accaparrarsi una manciata di voti per obiettivi personali. Ringrazio chi mi ha  cercato insistentemente, altri che con i loro discorsi mi hanno fatto ragionare. Un  augurio speciale a chi  vuole fare la rivoluzione. Mi scuso con chi ha creduto in me, ma davvero  non me la sento”.

Senza polemica, ma per riflettere. Vito  Siccardi, persona per bene, come anche ad esempio Cristian Giaquinto, che anche indirettamente darà il prioprio contributo alla propria città.

Ferdinando Cocciolo.

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