Ci siamo, domenica al voto sulle trivelle. Una grande occasione per ribadire il proprio amore per il mare e il territorio.
sabato 16 aprile 2016
Una grande occasione di partecipazione popolare e democratica.  Ci siamo, domenica si vota  per il referendum sulle trivelle. Quel referendum che  Renzi non  vuole, non voluto, snobbato da lobby e poteri forti che, tuttavia, proprio da questo appuntamento possono ricevere, purtroppo per loro, segnali nefasti e negativi.

Ricordiamo il tema del quesito, nello specifico.
Votando sì, viene stabilito che al termine del periodo di concessione, l’ impianto petrolifero in mare non deve più funzionare.
Votando no, si vuole praticamente che anche dopo la concessione, qualora ci sia ancora del petrolio da ricavare, l’ impianto petrolifero sia  automaticamente ancora  in funzione. 

Perché  il referendum sia valido, occorre che vada a votare il cinquanta per cento più uno, degli aventi diritto al voto.  E’ scritto nella nota del Ministero dell’ Interno:  “il  corpo elettorale, ripartito negli ottomila comuni e nelle 61.563 sezioni elettorali del territorio nazionale, è di 46.887.562  elettori.  A questi vanno aggiunti i 3.898. 778 elettori  residenti all’ estero. La modalità di espressione del voto all’ estero è quella per corrispondenza.

In definitiva, stando ai dati del Ministero, per dare validità al referendum, dovranno essere immesse nelle urne almeno 25.393.171  schede. La Puglia, ne siamo certi, risponderà  in massa, per ribadire  l’amore per il mare e il territorio.

Articolo di Ferdinando Cocciolo.