Desta allarme il dato sulla disoccupazione diramato dal Settore Politiche attive della Provincia di Brindisi, che vede la città di S.Pancrazio Salentino in testa a questa triste classifica per l’anno 2015. Oltre 60 nostri concittadini su 100 sono disoccupati. Non siamo certamente d’accordo con quanto dichiarato a mezzo stampa dal Sindaco Ripa, il quale afferma che la sua amministrazione ha fatto il possibile per cercare di favorire l’occupazione, soprattutto quella giovanile, nonostante il taglio dei trasferimenti operato dal Governo Nazionale.
Ci chiediamo noi di FdI-AN se sia corretto creare nuovi posti di lavoro a “tempo determinato” con l’uso massimo di buoni lavoro o aderendo al programma nazionale “Servizio Civile”. Quali prospettive concrete occupazionali si danno ai nostri giovani? Quale futuro per tante famiglie sull’orlo del collasso? Perché, invece, non è stato attivato lo strumento regionale “Cantieri di Cittadinanza” oppure non si è aderito al progetto nazionale “Alternanza scuola-lavoro”?
Riteniamo questo dato statistico la “cartina tornasole” di questa Amministrazione Comunale che finalmente conclude il suo mandato registrando un’altra maglia nera di cui conviene non fregiarsi. L’Amministrazione, in questi anni, si è solo contraddistinta per la scarsa propensione alla programmazione delle attività per lo sviluppo del Paese ed un’inesistente visione strategica, disattendendo puntualmente il proprio programma elettorale. Ha solo illuso i cittadini con il “futuro incerto”, una soluzione superficiale, di immediata applicazione e temporanea, utile solo a tamponare il problema occupazionale contingente con il risultato più devastante e scontato per le sorti del nostro Paese e per la fiducia in noi cittadini: zero futuro per noi tutti.
C’è bisogno di una immediata inversione di rotta rispetto a quanto fatto fino ad ora. Una prima proposta è quella di istituire un Osservatorio Permanente per comprendere a fondo le cause di questa “malattia sociale”, che necessita invece di un’attenta ed approfondita analisi e di un rimedio per curarla.
Occorre mettere in moto buone e mirate politiche formative finalizzate all’attivazione di tutti quegli strumenti, primo tra tutti quello dell’apprendistato, che aiutino i giovani e meno giovani ad avere una “patente” per potersi mettere e rimettere sulla strada del lavoro. A
ridurre la distanza che separa le competenze dei disoccupati da quelle richieste dai
datori di lavoro, che lamentano di non riuscire a trovare lavoratori adatti per la propria
attività imprenditoriale.
Una seconda proposizione è la creazione di uno sportello informativo comunale a
supporto dei cittadini e delle imprese, siano esse artigiane o agricole, per metterli a
conoscenza degli strumenti di finanza agevolata da utilizzare per costituire nuove imprese
o ristrutturare quelle già esistenti. Solo in questo modo si può ritornare ad essere competitivi sul mercato, dare fiducia al cittadino e ridurre il tasso di disoccupazione.
Non abbiamo la bacchetta magica, ma siamo convinti che la prossima amministrazione
ha il dovere e la responsabilità di diventare parte attiva nel “ciclo produttivo
dell’economia di sistema” affinché ci sia una ricaduta certa sul nostro territorio di S.
Pancrazio.
L’unica cosa da evitare è ripetere gli errori di questa amministrazione, altrimenti il tempo
scorre inesorabile, gli indicatori continuano a segnalare la direzione negativa e il futuro
delle nostre prossime generazioni non fa che diventare più buio. Noi di Fratelli d’Italia - AN desideriamo una nuova alba per San Pancrazio ed i suoi
cittadini.
Ci chiediamo noi di FdI-AN se sia corretto creare nuovi posti di lavoro a “tempo determinato” con l’uso massimo di buoni lavoro o aderendo al programma nazionale “Servizio Civile”. Quali prospettive concrete occupazionali si danno ai nostri giovani? Quale futuro per tante famiglie sull’orlo del collasso? Perché, invece, non è stato attivato lo strumento regionale “Cantieri di Cittadinanza” oppure non si è aderito al progetto nazionale “Alternanza scuola-lavoro”?
Riteniamo questo dato statistico la “cartina tornasole” di questa Amministrazione Comunale che finalmente conclude il suo mandato registrando un’altra maglia nera di cui conviene non fregiarsi. L’Amministrazione, in questi anni, si è solo contraddistinta per la scarsa propensione alla programmazione delle attività per lo sviluppo del Paese ed un’inesistente visione strategica, disattendendo puntualmente il proprio programma elettorale. Ha solo illuso i cittadini con il “futuro incerto”, una soluzione superficiale, di immediata applicazione e temporanea, utile solo a tamponare il problema occupazionale contingente con il risultato più devastante e scontato per le sorti del nostro Paese e per la fiducia in noi cittadini: zero futuro per noi tutti.
C’è bisogno di una immediata inversione di rotta rispetto a quanto fatto fino ad ora. Una prima proposta è quella di istituire un Osservatorio Permanente per comprendere a fondo le cause di questa “malattia sociale”, che necessita invece di un’attenta ed approfondita analisi e di un rimedio per curarla.
Occorre mettere in moto buone e mirate politiche formative finalizzate all’attivazione di tutti quegli strumenti, primo tra tutti quello dell’apprendistato, che aiutino i giovani e meno giovani ad avere una “patente” per potersi mettere e rimettere sulla strada del lavoro. A
ridurre la distanza che separa le competenze dei disoccupati da quelle richieste dai
datori di lavoro, che lamentano di non riuscire a trovare lavoratori adatti per la propria
attività imprenditoriale.
Una seconda proposizione è la creazione di uno sportello informativo comunale a
supporto dei cittadini e delle imprese, siano esse artigiane o agricole, per metterli a
conoscenza degli strumenti di finanza agevolata da utilizzare per costituire nuove imprese
o ristrutturare quelle già esistenti. Solo in questo modo si può ritornare ad essere competitivi sul mercato, dare fiducia al cittadino e ridurre il tasso di disoccupazione.
Non abbiamo la bacchetta magica, ma siamo convinti che la prossima amministrazione
ha il dovere e la responsabilità di diventare parte attiva nel “ciclo produttivo
dell’economia di sistema” affinché ci sia una ricaduta certa sul nostro territorio di S.
Pancrazio.
L’unica cosa da evitare è ripetere gli errori di questa amministrazione, altrimenti il tempo
scorre inesorabile, gli indicatori continuano a segnalare la direzione negativa e il futuro
delle nostre prossime generazioni non fa che diventare più buio. Noi di Fratelli d’Italia - AN desideriamo una nuova alba per San Pancrazio ed i suoi
cittadini.