Il grande Francesco Moser sbarca nel Salento (passando per l’aeroporto di Brindisi), per una due giorni di iniziative e eventi. A Ostuni, nel 1976, il titolo di Vice Campione del Mondo su strada e a Monteroni (Lecce) il titolo mondiale su pista.
Recordman dell’ora, Campione Mondiale su strada e su pista, vincitore delle “mitiche” tre Parigi Roubaix consecutive, trionfatore del Giro d’Italia (dopo averlo inseguito a lungo) e della Milano- Sanremo, tante altre classiche europee e italiane, più volte campione italiano su strada e pista. Un corridore, grande personaggio praticamente mai sceso dalla bici, se pensiamo che a quasi 44 anni, nel 1994, stabilì la seconda migliore prestazione sull’ ora. E’ “lo sceriffo” Francesco Moser, ad oggi il miglior corridore italiano a livello di successi, con 273 vittorie su strada. Probabilmente, se non sicuramente, dopo Fausto Coppi e Gino Bartali, il nostro corridorepiù amato.
Un campione molto amato anche in Puglia e nel territorio brindisino, dove negli ultimi anni ha partecipato a diverse iniziative e convegni. E sui social network c’è anche un gruppo “Fan di Francesco Moser”. Tutti, tifosi e appassionati, ricordano il secondo posto – beffa ottenuto nel Campionato del Mondo su strada sul circuito di Ostuni nel 1976, dietro al belga Freddy Maertens.
Delusione immediatamente ripagata dal titolo mondiale nell’ inseguimento su pista a Monteroni (Lecce), una pista che praticamente non esiste più. E ora Francesco Moser ritornerà nel Salento (30 e 31 marzo), passando per l’ aeroporto brindisino. E’ stato presentato il programma delle iniziative e degli eventi che per due giorni lo vedranno impegnato a Lecce e in provincia. Un’ iniziativa tanto attesa , promossa dal Liceo Scientifico "Da Vinci” di Maglie con la Provincia di Lecce. E state tranquilli…. che una “marea” di tifosi pugliesi correrà ad abbracciare un uomo umile, sempre disponibile, imprenditore nella sua Palù di Giovo (Trento), anche con un passato in politica, già Presidente dell’associazione mondiale dei corridori.
“Sono affezionato alla Puglia – ha dichiarato al telefono il fuoriclasse trentino – terra che ama da sempre il ciclismo e dove non posso scordare di aver ottenuto un secondo posto nel campionato mondiale ad Ostuni e la rivincita su pista a Monteroni. Monteroni, una pista che rivedrò con piacere e possibilmente da recuperare, dove far gareggiare i giovani e chi si vuole avvicinare al ciclismo”.
E sulla vicenda Monteroni si sofferma il Presidente della Provincia di Lecce Gabellone: “Ci abbiamo messo tutto l’impegno, stanziando anche risorse di bilancio per completare la struttura. E’ accaduto, purtroppo, che la ditta appaltatrice dei lavori è fallita. Ora stiamo cercando di ripartire, ma mancano ancora risorse. Vorremmo utilizzare quindi la visita di Moser nel Salento per far giungere un messaggio al Presidente nazionale del Coni e al premier Renzi. C’è una struttura che merita di essere completata. E’ indispensabile uno sforzo, per rimettere in piedi una pista storica e ridare speranza a tanti giovani salentini di poter vincere ancora”. Intanto, mercoledì 30 marzo, alle ore 13, Francesco Moser sarà accolto nella sala giunta di Palazzo Adorno a Lecce.
Recordman dell’ora, Campione Mondiale su strada e su pista, vincitore delle “mitiche” tre Parigi Roubaix consecutive, trionfatore del Giro d’Italia (dopo averlo inseguito a lungo) e della Milano- Sanremo, tante altre classiche europee e italiane, più volte campione italiano su strada e pista. Un corridore, grande personaggio praticamente mai sceso dalla bici, se pensiamo che a quasi 44 anni, nel 1994, stabilì la seconda migliore prestazione sull’ ora. E’ “lo sceriffo” Francesco Moser, ad oggi il miglior corridore italiano a livello di successi, con 273 vittorie su strada. Probabilmente, se non sicuramente, dopo Fausto Coppi e Gino Bartali, il nostro corridorepiù amato.
Un campione molto amato anche in Puglia e nel territorio brindisino, dove negli ultimi anni ha partecipato a diverse iniziative e convegni. E sui social network c’è anche un gruppo “Fan di Francesco Moser”. Tutti, tifosi e appassionati, ricordano il secondo posto – beffa ottenuto nel Campionato del Mondo su strada sul circuito di Ostuni nel 1976, dietro al belga Freddy Maertens.
Delusione immediatamente ripagata dal titolo mondiale nell’ inseguimento su pista a Monteroni (Lecce), una pista che praticamente non esiste più. E ora Francesco Moser ritornerà nel Salento (30 e 31 marzo), passando per l’ aeroporto brindisino. E’ stato presentato il programma delle iniziative e degli eventi che per due giorni lo vedranno impegnato a Lecce e in provincia. Un’ iniziativa tanto attesa , promossa dal Liceo Scientifico "Da Vinci” di Maglie con la Provincia di Lecce. E state tranquilli…. che una “marea” di tifosi pugliesi correrà ad abbracciare un uomo umile, sempre disponibile, imprenditore nella sua Palù di Giovo (Trento), anche con un passato in politica, già Presidente dell’associazione mondiale dei corridori.
“Sono affezionato alla Puglia – ha dichiarato al telefono il fuoriclasse trentino – terra che ama da sempre il ciclismo e dove non posso scordare di aver ottenuto un secondo posto nel campionato mondiale ad Ostuni e la rivincita su pista a Monteroni. Monteroni, una pista che rivedrò con piacere e possibilmente da recuperare, dove far gareggiare i giovani e chi si vuole avvicinare al ciclismo”.
E sulla vicenda Monteroni si sofferma il Presidente della Provincia di Lecce Gabellone: “Ci abbiamo messo tutto l’impegno, stanziando anche risorse di bilancio per completare la struttura. E’ accaduto, purtroppo, che la ditta appaltatrice dei lavori è fallita. Ora stiamo cercando di ripartire, ma mancano ancora risorse. Vorremmo utilizzare quindi la visita di Moser nel Salento per far giungere un messaggio al Presidente nazionale del Coni e al premier Renzi. C’è una struttura che merita di essere completata. E’ indispensabile uno sforzo, per rimettere in piedi una pista storica e ridare speranza a tanti giovani salentini di poter vincere ancora”. Intanto, mercoledì 30 marzo, alle ore 13, Francesco Moser sarà accolto nella sala giunta di Palazzo Adorno a Lecce.
Articolo di Ferdinando Cocciolo.