Ferrovie Sud Est, un grave scandalo senza fine. 50 MILIONI DI EUR0 ad un ingegnere leccese, mentre, ad esempio, restano in piedi 52 littorine, convogli sporchi e malandati.
Uno scandalo senza fine, che offende la storia italiana, di una Regione come la Puglia, soprattutto chi non ce la fa più ad andare avanti e chiede aiuto. Sprechi, consulenze, incarichi, alla faccia dei servizi da offrire agli utenti, alla comunità. E di ora in ora, spuntano fuori altri particolari e altre vicende. Pensate un po’. Ad esempio, il caso di una famiglia di Maglie (madre, padre, figlio) a cui sono stati dati incarichi per 5 MILIONI DI EURO, praticamente per la gestione di un archivio storico. La storia dell’ex Presidente della Provincia di Bari e del fratello, a cui in un solo giorno sono stati conferiti incarichi legali per 110 MILA EURO. E poi… il gasolio pagato il 40% in più ad una società leccese della famiglia di un ex assessore regionale.
Insomma, emergono sempre più dettagli che riguardano molto da vicino il Salento, rivenienti dalla relazione consegnata al Ministero dall’agenzia di consulenza Deloitte, incaricata dal Commissario straordinario della Società Andrea Viero.103 pagine di una relazione che comprende anche un approfondimento sulla ventennale collaborazione di FSE con un ingegnere leccese per incarichi di “redazione di studi preliminari e progettazione di massima riguardante l’acquisizione di nuovo materiale rotabile, rinnovo armamento, elettrificazione, ammodernamento delle tratte”.
Ma entriamo nei numeri di questo rapporto con l’ ingegnere leccese, per far comprendere meglio. Il primo contratto firmato nel 1993. Come persona fisica, l'ingegnere leccese ha fatturato a FSE, dal 2001 al 2015, 21, 7 milioni di euro, mentre come Studio, dal 2003 al 2015, 28,9 milioni di euro. E’ scritto nella relazione: “il totale della somma fatturata dall’ ingegnere risulta pari a 50.676. 451 euro”.
Un caso emblematico e significativo di come sono quindi andate le cose nelle Ferrovie Sud Est, uno SCANDALO ITALIANO, uno dei tanti in un Paese dove c’è gente che va alla Caritas. Negli ultimi dieci anni sono stati spesi appena 42 MILIONI di euro per la manutenzione di treni e autobus, a fronte di 272 MILIONI in esternalizzazione di servizi, spese legali e consulenze. Una “vacca da mungere”, come ha anche dichiarato lo stesso premier Renzi nelle scorse ore. Un dossier che sta per approdare alla Procura di Bari, mentre il Ministro dei Trasporti Graziano Del Rio ha annunciato di valutare l’azione di responsabilità nei riguardi dell’ ex amministratore Luigi Fiorillo.
Insomma, sprechi infiniti, mentre il servizio offerto ai cittadini è carente. Dati: nel 2015, il livello di puntualità dei treni è risultato inferiore all’ 80%, con un calo di 7punti percentuali rispetto al 2014, soprattutto lungo le tratte Lecce – Gallipoli e Lecce – Martina Franca. Restano in piedi le vecchie littorine, 52 in tutto, che praticamente dal 1959 continuano ad andare avanti e indietro, convogli sporchi, malandati, in ritardo.
Articolo di Ferdinando Cocciolo.
Uno scandalo senza fine, che offende la storia italiana, di una Regione come la Puglia, soprattutto chi non ce la fa più ad andare avanti e chiede aiuto. Sprechi, consulenze, incarichi, alla faccia dei servizi da offrire agli utenti, alla comunità. E di ora in ora, spuntano fuori altri particolari e altre vicende. Pensate un po’. Ad esempio, il caso di una famiglia di Maglie (madre, padre, figlio) a cui sono stati dati incarichi per 5 MILIONI DI EURO, praticamente per la gestione di un archivio storico. La storia dell’ex Presidente della Provincia di Bari e del fratello, a cui in un solo giorno sono stati conferiti incarichi legali per 110 MILA EURO. E poi… il gasolio pagato il 40% in più ad una società leccese della famiglia di un ex assessore regionale.
Insomma, emergono sempre più dettagli che riguardano molto da vicino il Salento, rivenienti dalla relazione consegnata al Ministero dall’agenzia di consulenza Deloitte, incaricata dal Commissario straordinario della Società Andrea Viero.103 pagine di una relazione che comprende anche un approfondimento sulla ventennale collaborazione di FSE con un ingegnere leccese per incarichi di “redazione di studi preliminari e progettazione di massima riguardante l’acquisizione di nuovo materiale rotabile, rinnovo armamento, elettrificazione, ammodernamento delle tratte”.
Ma entriamo nei numeri di questo rapporto con l’ ingegnere leccese, per far comprendere meglio. Il primo contratto firmato nel 1993. Come persona fisica, l'ingegnere leccese ha fatturato a FSE, dal 2001 al 2015, 21, 7 milioni di euro, mentre come Studio, dal 2003 al 2015, 28,9 milioni di euro. E’ scritto nella relazione: “il totale della somma fatturata dall’ ingegnere risulta pari a 50.676. 451 euro”.
Un caso emblematico e significativo di come sono quindi andate le cose nelle Ferrovie Sud Est, uno SCANDALO ITALIANO, uno dei tanti in un Paese dove c’è gente che va alla Caritas. Negli ultimi dieci anni sono stati spesi appena 42 MILIONI di euro per la manutenzione di treni e autobus, a fronte di 272 MILIONI in esternalizzazione di servizi, spese legali e consulenze. Una “vacca da mungere”, come ha anche dichiarato lo stesso premier Renzi nelle scorse ore. Un dossier che sta per approdare alla Procura di Bari, mentre il Ministro dei Trasporti Graziano Del Rio ha annunciato di valutare l’azione di responsabilità nei riguardi dell’ ex amministratore Luigi Fiorillo.
Insomma, sprechi infiniti, mentre il servizio offerto ai cittadini è carente. Dati: nel 2015, il livello di puntualità dei treni è risultato inferiore all’ 80%, con un calo di 7punti percentuali rispetto al 2014, soprattutto lungo le tratte Lecce – Gallipoli e Lecce – Martina Franca. Restano in piedi le vecchie littorine, 52 in tutto, che praticamente dal 1959 continuano ad andare avanti e indietro, convogli sporchi, malandati, in ritardo.
Articolo di Ferdinando Cocciolo.