Centinaia di giovani a Brindisi per la Giornata Mondiale della Gioventù. Lettera ai detenuti
domenica 20 marzo 2016
Centinaia di giovani, provenienti da ogni angolo della diocesi, si sono ritrovati ieri a Brindisi, presso la parrocchia San Vito Martire, per vivere assieme la Giornata Mondiale della Gioventù “Marcia della Fede 2016”, unitamente all’Arcivescovo monsignor Domenico Caliandro, per poi passare per le vie della città fino a giungere in cattedrale. Insieme, nell’anno della misericordia, per lodare ed adorare il Signore e portare l’annuncio del Vangelo fino al cuore cittadino, e non solo, ma fermandosi per una tappa importantissima: l’incontro con alcuni detenuti fuori dal carcere di Via Appia, alla presenza del cappellano don Nino, della direttrice e dell’arcivescovo.

Anche Brindisi dunque, ha vissuto la sua Gmg locale, in attesa della partenza estiva di Cracovia dove milioni di giovani, tra cui alcuni Brindisini, festeggeranno questo evento assieme al Santo Padre Francesco, nei luoghi di San Giovanni Paolo II e Santa Faustina Kowalska, santi della Misericordia. Non ha caso, già ben tre anni fa, subito dopo la sua elezione, il pontefice definiva gli “slogan” delle Gmg per i tre anni a venire, scegliendo per il 2016 il passo del Vangelo di Marco “Beati i misericordiosi, perché troveranno misericordia” (Mt 5, 7) e la location, ancor prima di indire questo anno giubilare straordinario della Misericordia.

Alle 15.30 di ieri è iniziata l’accoglienza dei gruppi che pian piano hanno iniziato ad affollare la chiesa, a cura del Servizio di Animazione della Pastorale Giovanile Diocesana (Coro e Band), della Gifra e con la guida ai balli, di alcune giovani dell’Oratorio Salesiano di Brindisi. Subito dopo la veglia di preghiera con l’arcivescovo Mons. Domenico Caliandro che ha visto protagonisti attraverso una bellissima danza, anche i bambini della scuola primaria paritaria “S. Antonio di Padova” di Brindisi. Dopo alcuni brani sulla Misericordia ed altri di Matteo Farina, giovane dalla grande testimonianza di fede scomparso qualche anno fa, altra novità: l’adorazione eucaristica: l’incontro con Gesù vivo e vero. Un momento quello di ieri, vissuto intensamente da tutti i presenti, che si sono dunque preparati così prima di andare fuori, come chiesa in uscita pronta ad evangelizzare, il tutto guidato dal responsabile diocesano di Pg don Marco Candeloro.

Come ogni anno, la prima ad uscire, portata a spalla dai giovani, è stata la croce della Gmg locale simile a quella che ormai da oltre 30 anni viaggia per il mondo di paese in paese durante le Giornate Mondiali della Gioventù.

Prima tappa dunque, la casa Circondariale di Brindisi dove i ragazzi hanno incontrato alcuni detenuti. Questi ultimi hanno letto la preghiera del detenuto, mentre i giovani hanno consegnato loro una meravigliosa lettera alla presenza del cappellano, don Nino, della direttrice e dell’arcivescovo: una grande opera di Misericordia, un abbraccio d’amore.
I giovani tra canti e lodi hanno proseguito per le vie cittadine, invadendo il centro brindisino cantando a gran voce le meraviglie del Signore, passando per tre momenti di riflessione: misericordiosi come il Padre, la straordinaria gioia di essere strumenti della misericordia di Dio ed è tempo di misericordia. Giunti in cattedrale, con le campane che suonavano a festa, l’ultimo momento a cura dell’ufficio missionario in memoria dei martiri missionari.

Poi il mandato per il gruppo di giovani che partirà in luglio a Cracovia con la consegna di un sassolino da parte dell’arcivescovo e quello missionario per l’annuncio dell’amore e della misericordia di Dio ad ogni presente, attraverso la consegna di un ramoscello di ulivo con legato il nome di un martire e di un opera di Misericordia. Prossimo appuntamento il raduno regionale dei giovani della Puglia a Conversano il 2 aprile prossimo poi, a Luglio…Cracovia 2016…continua…

di Antonella Di Coste


I ragazzi hanno incontrato alcuni detenuti e hanno letto la preghiera del detenuto, mentre i giovani hanno consegnato loro una meravigliosa lettera alla presenza del cappellano, don Nino, della direttrice e dell’arcivescovo, di seguito il testo:

Caro …,
vorremmo chiamarti per nome, ma purtroppo non lo conosciamo.
Questa lettera “raccoglie” i pensieri, l'affetto e l'augurio di tutti i giovani della Diocesi di Brindisi - Ostuni. Ti scriviamo solo per dirti che ti pensiamo e vogliamo esserti vicini. Forse ti sembrerà strano ricevere questo foglio e qualche riga da parte nostra. Papa Francesco ha inviato un messaggio a tutti i giovani del mondo, chiedendo di riscoprire la “misericordia” in modo concreto, attraverso le azioni e i gesti, perché (ci ha detto sempre il Papa) «la misericordia non è “buonismo”, né mero sentimentalismo. Qui c’è la verifica dell’autenticità del nostro essere discepoli di Gesù, della nostra credibilità in quanto cristiani nel mondo di oggi».

Il giorno in cui abbiamo consegnato questa lettera (19 marzo 2016), è molto importante per noi, perché ricorre la Giornata mondiale della Gioventù (31ª GMG). In questa giornata ci riuniamo insieme per fare festa e pregare, per condividere e testimoniare la nostra gioia di credere in Gesù e di vivere provando a volerci bene come ci ha voluto bene lui. Nessuno può essere escluso da questo amore! Gli uomini a volte si dimenticano di chi è più debole, o soffre per le circostanze della vita, per il male ricevuto o per le conseguenze delle proprie azioni. Gesù non si dimentica!

Nel vangelo secondo Luca, si racconta proprio di un uomo che voleva vedere Gesù, ma era talmente basso da non riuscirci, perché la folla glielo impediva. Allora sale su un albero e Gesù, vedendolo lì sopra, gli fa una proposta: «Scendi subito perché oggi devo fermarmi a casa tua». Tutti sapevano che quell'uomo era un grande ladro e un truffatore. Gesù va a casa sua e succede l'imprevisto: «Io do la metà di ciò che possiedo ai poveri e, se ho rubato a qualcuno, restituisco quattro volte tanto». Quell'uomo si chiamava Zaccheo e questo nome significa: “Dio ricorda”. Dio si ricorda di lui, non lo dimentica, entra nella sua casa e la vita di Zaccheo cambia! Ciascuno di noi può scrivere accanto al proprio nome, questo nome: “Zaccheo”, Dio ricorda! Dio si ricorda di me!

E se Dio ricorda, noi che crediamo in lui, non possiamo fare diversamente, abbiamo pensato a te nella nostra festa e prima della Pasqua. Vogliamo dirti che non sei solo e che Dio ti sta pensando, ma anche noi ti pensiamo e se anche non possiamo superare i muri, le porte di sicurezza, le cancellate per stringerti la mano e parlarti, per sorriderti e abbracciarti, possiamo però raggiungerti così e se vorrai, come Gesù con Zaccheo, potremo stare un po' insieme. La condizione che vivi è molto difficile da affrontare. In ogni parte del mondo c'è qualcuno che fa i conti con la propria tristezza, le sue preoccupazioni e ferite, le delusioni, i problemi, i rimorsi e i sensi di colpa… ma a volte l'abbraccio di un amico, della persona che amiamo e che ci ama, ridonano speranza e serenità e la forza per continuare ad andare avanti e ricominciare di nuovo. Le persone che ci vogliono bene le abbiamo accanto e possiamo incontrarle quando ne abbiamo bisogno, ma per te è certamente tutto molto più difficile. Anche se non ce l'hai chiesto, è per questo che ti abbiamo scritto, perché ci stai molto a cuore, ci interessa che tu possa riprendere un cammino di pace, di serenità, di felicità. Può sembrare assurdo, ma l'amore in cui crediamo, che condividiamo con gli altri, può trasformare tutto, anche il carcere. Noi siamo con te in questo cammino impegnativo e faticoso… Può darsi che tu dica: «Cosa ne sapete voi della mia vita? Del carcere? Di quello che si può provare qui?». Sì, è vero, non sappiamo proprio nulla, allora non abbiamo niente da insegnarti. Possiamo solo rivolgerti un gesto d'amicizia e consegnarti la libertà di farne ciò che vuoi: accoglierlo o “cestinarlo”. Sono i veri gesti di amicizia e d'amore che rendono il mondo più umano, che ci restituiscono la dignità di vivere. E questo vale sia fuori che dentro al carcere! Puoi provarci già ora!

Non dimenticare mai questa tua dignità, neanche se cento o mille voci (dentro e fuori dalla “cella”!) ti gridassero il contrario e cercassero di convincerti che sei solo “un avanzo di galera”. Sono voci che non ti amano e non vogliono il tuo bene. Sappi resistere e sii più forte di loro, anche se sembrerà difficile! Te lo dice Dio, te lo ripete la Chiesa e anche noi! Tu per noi non sei un “detenuto” e non sei nemmeno un fuorilegge, qualunque sia il reato che hai potuto commettere. Sei figlio di Dio e fratello nostro, nulla vale più di questo!

Domani è la Domenica delle Palme, la Pasqua è ormai vicina. Questo ci fa pensare alla Risurrezione di Gesù. Lui “ha scontato la pena” di qualcosa che non ha mai commesso e muore come innocente per i colpevoli, giusto per gli ingiusti! Ma il suo sacrificio non è stato inutile. Grazie alla sua Risurrezione, tutti hanno la speranza di trovare perdono e di rinascere. Chissà come suonerà strana per te questa parola… Ma puoi rinascere!

All’amore, alla pace, alla verità, all’onestà, al bene… Ogni giorno di questo tempo in cui sei privo di tante libertà, sembrerà eterno per te. Ne siamo certi: ogni giorno può diventare occasione di rinascita. La libertà di scegliere chi vuoi essere oggi, ora, non l’hai mai perduta. Anzi, proprio ora, è importante e necessario che tu possa scegliere di vivere questi giorni in modo nuovo, come forse non hai mai atteso, sperato o creduto. Lasciati sorprendere dall’amore di Gesù che risorge dentro di te. Lui ha una parola, un gesto d’amore, una tenerezza, un segno di conforto e perdono, un incoraggiamento tutto per te.

Augurarti buona Pasqua è poco, anche un po’ formale da parte nostra.
Tu meriti molto, molto di più: BUONA “RISURREZIONE”!

I giovani dell’Archidiocesi di Brindisi - Ostuni