Sette candidati non eletti al Consiglio Regionale ricorrono al Consiglio di Stato, tra cui Ciro Argese e Giovanni Epifani.
Sette candidati al Consiglio Regionale non eletti si rivolgono al Consiglio di Stato. Chiedono praticamente di annullare la sentenza del Tar Puglia che ha respinto i loro ricorsi relativi ai risultati delle elezioni regionali del maggio 2015.
Vediamo alcuni di loro. Antonio Paolo Scalera (Lista Popolari, circoscrizione Taranto), ricorso nei confronti della Regione Puglia e dei consiglieri eletti Ruggero Mennea e Filippo Caracciolo. Tra i motivi dell’appello, l’erroneità della sentenza per illegittimità costituzionale, falsa applicazione Legge Regionale n. 2/2005 come modificata da Legge Regionale n. 7/2015; Anna Maurodinoia (lista Pd, circoscrizione barese). Ricorso nei confronti della Regione Puglia e dei Consiglieri eletti Michele Mazzarano, Fabiano Amati, Ruggero Mennea. Chiede l’annullamento della sentenza, tra l’altro, per “eccesso di potere per travisamento dei fatti e carenza dei presupposti”.
Ciro Argese, Lista Area Popolare- Movimento Schittulli. Ricorso nei confronti della Regione Puglia e dei consiglieri eletti Luigi Morgante, Nicola Marmo, Ruggero Mennea. Motivi avverso la sentenza: violazione e /o travisamento e/o travisamento e/o falsa applicazione di legge in riferimento agli articoli n. 122 e n. 123 della Costituzione, abuso di potere, carenza motivazione. Giovanni Epifani ( Lista Pd, circoscrizione Brindisi). Ricorso nei confronti della Regione Puglia e dei consiglieri eletti Ernesto Abaterusso, Ruggero Mennea. Abrogare la sentenza per violazione art. 121 della Costituzione e art. 22 dello Statuto della Regione Puglia, eccesso di potere sotto il profilo dell illogicità manifesta e dell’erronea ricostruzione dei fatti.
Articolo di Ferdinando Cocciolo.
Sette candidati al Consiglio Regionale non eletti si rivolgono al Consiglio di Stato. Chiedono praticamente di annullare la sentenza del Tar Puglia che ha respinto i loro ricorsi relativi ai risultati delle elezioni regionali del maggio 2015.
Vediamo alcuni di loro. Antonio Paolo Scalera (Lista Popolari, circoscrizione Taranto), ricorso nei confronti della Regione Puglia e dei consiglieri eletti Ruggero Mennea e Filippo Caracciolo. Tra i motivi dell’appello, l’erroneità della sentenza per illegittimità costituzionale, falsa applicazione Legge Regionale n. 2/2005 come modificata da Legge Regionale n. 7/2015; Anna Maurodinoia (lista Pd, circoscrizione barese). Ricorso nei confronti della Regione Puglia e dei Consiglieri eletti Michele Mazzarano, Fabiano Amati, Ruggero Mennea. Chiede l’annullamento della sentenza, tra l’altro, per “eccesso di potere per travisamento dei fatti e carenza dei presupposti”.
Ciro Argese, Lista Area Popolare- Movimento Schittulli. Ricorso nei confronti della Regione Puglia e dei consiglieri eletti Luigi Morgante, Nicola Marmo, Ruggero Mennea. Motivi avverso la sentenza: violazione e /o travisamento e/o travisamento e/o falsa applicazione di legge in riferimento agli articoli n. 122 e n. 123 della Costituzione, abuso di potere, carenza motivazione. Giovanni Epifani ( Lista Pd, circoscrizione Brindisi). Ricorso nei confronti della Regione Puglia e dei consiglieri eletti Ernesto Abaterusso, Ruggero Mennea. Abrogare la sentenza per violazione art. 121 della Costituzione e art. 22 dello Statuto della Regione Puglia, eccesso di potere sotto il profilo dell illogicità manifesta e dell’erronea ricostruzione dei fatti.
Articolo di Ferdinando Cocciolo.