Esposto della Lega Tumori contro Tap.
venerdì 26 febbraio 2016
Sulla Tap la Lega Tumori  leccese passa all’attacco, dopo avere già da tempo  espresso la contrarietà al progetto. E’ stato inviato un esposto scritto in Procura che sta già facendo  rumore. “ Si  ritiene che  il progetto abbia importanti ricadute in senso negativo sull’ambiente e quindi sulla salute della popolazione” – è scritto nell’ esposto. Il riferimento, in particolare,  è  “alle emissioni onshore e offshore, le emissioni di emergenza, i lunghi tunnel  interrati.

Un documento ben circostanziato  che in sostanza ricostruisce il contesto il cui il gasdotto con approdo a Melendugno si inserisce. Afferma la  Lega Tumori: “il quadro sanitario  è ormai  chiaro:  troppi tumori, come confermato dal  Report   Ambiente e Salute. Dall’esposto – documento si  evince che “l’ incidenza delle neolpasie polmonari negli  uomini è maggiore di  quella riscontrata nelle zone urbanizzate del Centro Nord (con un tasso standardizzato pari a 87.6 per 100.000 contro un dato medio di 72.9 per 100.000 nelle  regioni del Nord  Italia e di 63.8 per 100.000  nelle regioni  del  Sud”.

Ma cosa  c’entra tutto questo con la Tap?  Spiega Giuseppe Serravezza,  responsabile scientifico della  Lega  Tumori:  “ E’ scientificamente ormai acquisito  che il 90% dei casi di cancro è dovuto alla presenza  nell’ambiente, inteso in senso lato, dei fattori di rischio oncologico. Pertanto, se nel Salento il cancro è in stato di avanzamento e miete sempre più vittime, coinvolgendo anche fasce di età prima  non toccate dalla malattia, ciò è chiaro indizio di un grave stato di sofferenza ambientale. Ciò obbliga moralmente tutte le istituzioni alla massima sorveglianza sulle scelte di sviluppo economico e sugli effetti impattanti di ulteriori  insediamenti  industriali “.

In pratica, la grande e significativa motivazione che  ha spinto la Lega Tumori a chiedere alla Magistratura di  “prendere in esame il progetto Tap per un’ approfondita analisi e conseguente valutazione, al fine, soprattutto di scongiurare ulteriori aggravi a danno della salute pubblica, già gravemente compremessa”.

Articolo di Ferdinando Cocciolo.