Continua l’attività operativa a tutela dell’ambiente del paesaggio e del demanio marittimo in tutto il Compartimento Marittimo sotto la giurisdizione della Capitaneria di Porto di Brindisi al Comando del neo-insediato Capitano di Vascello (CP) Salvatore MINERVINO. I militari della Guardia Costiera hanno svolto mirate azioni tese a colpire tutti quei fenomeni di abuso che impediscono la libera fruizione del mare e della costa da parte di tutti i cittadini e l’uso non conforme alle vigenti norme per chi è titolare di concessioni demaniali specifiche. Parimenti continua incessantemente un accurato monitoraggio dell’intero litorale brindisino interessato dal fenomeno dell’erosione della falesia al fine di salvaguardare la sicurezza dei cittadini soprattutto in prossimità della stagione balneare.
Nel corso di una mirata attività operativa, nella giornata di ieri, in località “Apani” del Comune di Brindisi, i militari della Sezione di Polizia Marittima e Difesa Costiera hanno posto sotto sequestro un noto stabilimento balneare ricadente interamente su demanio marittimo per un’estensione di circa 4.000 mq con annesse strutture in muratura di difficile rimozione. Va ricordato che la struttura balneare ricade a ridosso della Riserva Naturale ed Area Marina Protetta di "Torre Guaceto” ed è una zona ad elevata tutela pesaggistico-ambientale. Il sequestro si è quindi reso necessario per porre fine allo scempio posto in essere: il soggetto concessionario aveva realizzato strutture in cemento sull’arenile in assenza di qualsiasi autorizzazione in spregio a qualsiasi normativa di settore rendendosi responsabile delle violazioni di “danneggiamento” e “deturpamento” di bellezze naturali.
In dettaglio, i militari hanno constatato gli abusi consistenti nella realizzazione di una scalinata in cemento armato direttamente sulla sabbia fronte mare e prospiciente adiacente la veranda del bar per una estensione di circa mq.120; realizzazione di un battuto di cemento armato poggiato direttamente sulla spiaggia, per un’estensione di circa 160 mq, collegata direttamente alla precedente scalinata ed adiacente alle cabine lato nord dello stabilimento balneare, costruzione di un muretto in pietra lungo circa 30 metri e sormontato da una ringhiera metallica; realizzazione di ulteriori manufatti tutti in cemento armato intorno alle restanti strutture in muratura presenti nello stabilimento e nell’area scoperta retrostante per un totale di circa 300 mq.
Il concessionario è stato deferito a piede libero alla competente A.G per le violazioni previste dagli articoli. 54, 55 e 1161 del Codice della Navigazione, articolo 24 del Regolamento di esecuzione del Codice della Navigazione; articoli 10, 31 e 44 lett. B) del D.P.R. 380 del 2001, articolo 146 del D.lvo 42/2004 (c.d. codice Urbani) e art. 734 del Codice Penale. Di tutta l’attività è stato tempestivamente informato il Magistrato di turno presso la Procura della Repubblica di Brindisi Dott. Giuseppe DE NOZZA che ha convalidato il sequestro probatorio in urgenza senza concedere la facoltà d’uso.
Il Comandante della Capitaneria di Porto di Brindisi, nel sensibilizzare tutti gli operatori del settore turistico balneare a porre attenzione sul rispetto delle normative poste a tutela del paesaggio ed ecosistema, assicura che continuerà un’attenta attività di controllo su tutto il litorale di giurisdizione del Compartimento Marittimo a tutela dei cittadini e dell’ambiente costiero già messo a dura prova da parte di chi ritiene di poter agire in spregio delle norme e dei diritti di tutti i cittadini.
Nel corso di una mirata attività operativa, nella giornata di ieri, in località “Apani” del Comune di Brindisi, i militari della Sezione di Polizia Marittima e Difesa Costiera hanno posto sotto sequestro un noto stabilimento balneare ricadente interamente su demanio marittimo per un’estensione di circa 4.000 mq con annesse strutture in muratura di difficile rimozione. Va ricordato che la struttura balneare ricade a ridosso della Riserva Naturale ed Area Marina Protetta di "Torre Guaceto” ed è una zona ad elevata tutela pesaggistico-ambientale. Il sequestro si è quindi reso necessario per porre fine allo scempio posto in essere: il soggetto concessionario aveva realizzato strutture in cemento sull’arenile in assenza di qualsiasi autorizzazione in spregio a qualsiasi normativa di settore rendendosi responsabile delle violazioni di “danneggiamento” e “deturpamento” di bellezze naturali.
In dettaglio, i militari hanno constatato gli abusi consistenti nella realizzazione di una scalinata in cemento armato direttamente sulla sabbia fronte mare e prospiciente adiacente la veranda del bar per una estensione di circa mq.120; realizzazione di un battuto di cemento armato poggiato direttamente sulla spiaggia, per un’estensione di circa 160 mq, collegata direttamente alla precedente scalinata ed adiacente alle cabine lato nord dello stabilimento balneare, costruzione di un muretto in pietra lungo circa 30 metri e sormontato da una ringhiera metallica; realizzazione di ulteriori manufatti tutti in cemento armato intorno alle restanti strutture in muratura presenti nello stabilimento e nell’area scoperta retrostante per un totale di circa 300 mq.
Il concessionario è stato deferito a piede libero alla competente A.G per le violazioni previste dagli articoli. 54, 55 e 1161 del Codice della Navigazione, articolo 24 del Regolamento di esecuzione del Codice della Navigazione; articoli 10, 31 e 44 lett. B) del D.P.R. 380 del 2001, articolo 146 del D.lvo 42/2004 (c.d. codice Urbani) e art. 734 del Codice Penale. Di tutta l’attività è stato tempestivamente informato il Magistrato di turno presso la Procura della Repubblica di Brindisi Dott. Giuseppe DE NOZZA che ha convalidato il sequestro probatorio in urgenza senza concedere la facoltà d’uso.
Il Comandante della Capitaneria di Porto di Brindisi, nel sensibilizzare tutti gli operatori del settore turistico balneare a porre attenzione sul rispetto delle normative poste a tutela del paesaggio ed ecosistema, assicura che continuerà un’attenta attività di controllo su tutto il litorale di giurisdizione del Compartimento Marittimo a tutela dei cittadini e dell’ambiente costiero già messo a dura prova da parte di chi ritiene di poter agire in spregio delle norme e dei diritti di tutti i cittadini.