Secondo giorno nel Salento della Commissione Parlamentare anti Mafia
martedì 23 febbraio 2016
Secondo giorno nel Salento per la Commissione anti Mafia  guidata da Rosy Bindi.    Al via le audizioni dei procuratori, con l’esponente del Partito Democratico vigile e attenta, ma che ancora non intende sbilanciarsi per quanto riguarda le risultanze.  Ma ecco le sue prime dichiarazioni, dopo aver ascoltato tra il pomeriggio di ieri e la mattinata di oggi dei tre prefetti di Brindisi, Lecce e Taranto:   “abbiamo avuto le conferme sul fatto che la  SCU sia una mafia diversa dalle altre e con caratteristiche diverse sullo stesso territorio. Ha una struttura variegata, ma in sostanza non ha ancora fatto il salto di qualità per diventare imprenditrice”.

Insomma, parole che fanno anche intendere che la SCU e la criminalità organizzata  si possono ancora combattere con tutte le armi e forze a disposizione.  Aggiungiamo noi, anche abbattendo, una volta per tutte, quel "muro di omertà” che sino a questo momento ha rappresentato una spalla indiretta per i mafiosi.  Dunque, a partire dalle prime ore pomeridiane, le audizioni dei magistrati della Dda.  In prefettura, il Procuratore Capo Cataldo Motta è arrivato alle ore 14, accompagnato dai pubblici ministeri Antonio De Donno, Guglielmo Cataldi, Alberto   Santacatterina e Alessio Coccioli. Dopo, toccherà ai  procuratori capo di Brindisi e Taranto, Marco Di  Napoli e Franco Sebastio. Ieri, ai dieci parlamentari componenti della Commissione, il prefetto di Lecce  Claudio Palomba ha  consegnato un dossier di 50 pagine che  evidenziano importanti questioni e problematiche,  dall’immigrazione alle presunte infiltrazioni  nelle amministrazioni locali. Domani, Rosy Bindi parlerà nuovamente e sicuramente con altri elementi inquisiti.   La SCU, che proprio in queste ore ha tentato di riaffacciarsi a Brindisi, è avvisata.  Non avrà vita facile.

Articolo di Ferdinando Cocciolo.