Aldo Moro un uomo mite e determinato, un uomo gentile, uno come pochi. Ci si chiede spesso se esistano persone speciali che percorrono, come tutti, le strade di questa Terra, che fanno tante cose concrete ed eccezionali e che si confondono, però, “si confondono” tra gli altri, fino a che qualcosa che al di fuori dell’umanità, squarcia la quotidianità, e, per qualche strana scelta sociale, poi, mette in luce la straordinarietà di quella persona.
Aldo Moro era uno statista, un uomo di giurisprudenza, un accademico, un politico. Padre della Costituente, nel 1946 fu nella commissione che redasse la nostra Costituzione. “In occasione del centenario della nascita dello statista salentino ed in concomitanza con i settanta anni della Costituente, nonché il settantesimo anniversario della repubblica Italiana” dice la prof. Maria Luisa Sardella, “l’ITT “Giorgi” di Brindisi, ha voluto organizzare un evento commemorativo che riunisse in sé i tre importanti eventi”, stigmatizzando, in questo modo, l’importanza di questa figura di uomo e cittadino italiano.
Un evento, fortemente voluto, quindi, dal consiglio d’istituto e dal suo presidente Vito Corrado e dalla dirigente scolastica dell’Istituto prof. Maria Luisa Sardelli. Ospite e testimone importante, non poteva che essere la terzogenita di Aldo Moro, la prof Agnese Moro.
Un contenitore ricco: lettura di documenti, visione video-documentario, intermezzi musicali con scelte ad hoc, a cura della Band dell’Istituto capitanata dal prof. Donato Vinci, quello di ieri, 15 gennaio, presso il Palazzo Granafei Nervegna di Brindisi. Una platea gremita soprattutto di ragazzi che, imparano e si formano su questo tipo di contenuti, e che danno vita al nuovo, carico di storia ma ricco d’innovazione. Ne è stato un esempio tangibile la cartolina che è stata data in omaggio agli intervenuti con il logo che ha rappresentato la serata a cura di Antonio di Summa, uno studente della scuola, vincitore del concorso interno all’Istituto, bandito per l’occasione.
Una serata ricca di contenuti ed emozioni, forse i più potrebbero dire che, dal racconto combinato tra le lettere dell’accademico, i suoi discorsi riportati dalla prof. Marina Perdomini (docente d’italiano e storia presso l’Istituto), e i racconti di spaccati di vita di Agnese Moro, riferiti ad un padre, possano dare un taglio inedito dell’uomo Aldo Moro, ma in realtà non è così. Ieri si è raccontato un uomo di fede, un padre presente nei piccoli gesti, nella lettura di alcuni episodi eloquenti della qualità di genitore che ha saputo essere, del politico e studioso di buon senso, serio, determinato, studioso, legato al bene, al giusto, un uomo fiducioso e appassionato, perché profondamente legato ai valori sani della vita. Beh tutto questo non è inedito, tutto questo non ha che sottolineato e suggellato quello che fa di Aldo Moro, un uomo, un cittadino, un uomo delle istituzioni, una di quelle persone speciali. Due esempi, sì inediti, sì di vita priva che a tratti commuovono e a tratti fanno sorridere per la loro unicità ma che, a ben pensarci, non sorprendono perché non fanno che fortificare l’idea di quello che è stato Aldo Moro: quello, della determinazione, come acqua che scava la roccia, di far smettere di fumare l’amata figlia Agnese, proponendole, instancabilmente, ogni giorno una prova di quanto il fumo faccia male e il ricordo che ritrae in una foto, vestito di tutto punto “cravatta e scarpette” comprese, sulla neve intento a parlare ad una renna. Presente all’incontro anche Daniela Zizzi sorella di Francesco Zizzi un uomo della scorta di Aldo Moro che morì nel tragici fatti del 16 marzo 1978.
“Seconda stella a destra questo è il cammino e poi dritto fino al mattino...” forse la strada la troviamo anche grazie a queste stelle che adesso costellano la nostra storia preziosa! “Con tanti auguri e tanta speranza”(da Lettera di Aldo Moro durante il sequestro alla figlia Agnese).
Francesca ALPARONE
Foto “ITT Giorgi”