A seguito di appositi servizi di prevenzione con finalia’ antiterrorismo, e’ stata effettuata un accurata perquisizione per ricerca di armi ed esplosivi nonche’ contestuale approfondito controllo amministrativo nei confronti degli occupanti la struttura/dormitorio comunale ubicata in strada provinciale San Vito 114.
A tale attivita’ diretta dal dirigente della Digos vice questore aggiunto dott. Antonio Bocelli, coadiuvato dal dirigente del Commissariato di Ostuni dr. Albano, hanno partecipato oltre a personale della Digos e della Squadra Mobile, anche personale del commissariato di Ostuni , dell’ufficio immigrazione, del reparto prevenzione crimine di Lecce e del reparto mobile di Taranto. I controlli, effettuati in maniera molto approfondita, sono stati estesi anche alla zona limitrofa della struttura con impiego di metal detector per la ricerca di armi eventualmente sotterrarte e con l’ausilio di unita’ cinofile antidroga.
All’interno sono stati rinvenuti 135 cittadini extracomunitari, a fronte degli 80 per cui la struttura e’ predisposta ed autorizzata, di varie etnie, prevalentemente centrafricane, la maggior parte dei quali regolare sul territorio nazionale. Sono state rinvenute una accetta ed una cartuccia da fucile inesplosa marca fiocchi calibro 12, per la detenzione delle quali sono stati deferiti all’a.g. di Brindisi due cittadini extracomunitari. Le posizioni di irregolarita’ sul territorio nazionale sono al vaglio dell’ufficio immigrazione.
Il controllo di oggi si inserisce in una piu ampia serie di attivita’ di prevenzione per la ricerca di elementi contigui al radicalismo islamico. Infatti, a seguito dei recenti fatti parigini, si e’ registrato, sulla provincia, un sensibile aumento dei controlli in genere da parte della Polizia di Stato, con particolare riguardo anche a zone di transito o partenza per paesi esteri.
Nello specifico, per la precisione, nelle ultime settimane la Digos, unitamente alla Polizia di frontiera, ha effettuato numerose attivita’ di prevenzione ed antiterrorismo con controllo a campione al Porto su navi in partenza e arrivo relativamente ai collegamenti con la Grecia che hanno consentito di identificare circa un centinaio di passeggeri con i contestuali veicoli, alcuni dei quali sottoposti talvolta anche a perquisizione personale e veicolare sul posto.