Conversazione con il Dott. Stefano Burlizzi: quando la prevenzione entra in casa.
venerdì 22 maggio 2015

La Fondazione Di  Giulio, sulla scia e sull’ insegnamento di Tonino Di Giulio,  prosegue l’attività d’informazione, di educazione sanitaria e di prevenzione, con il dibattito organizzato ieri 21 maggio, presso la sede dell’associazione Vivere Insieme, sita nel quartiere Sant’Elia; ospite relatore il Dott. Stefano Burlizzi, Direttore dell’Unità Operativa di Chirurgia Senologica dell’Ospedale Perrino di Brindisi


La scelta della parola “conversazione” per stigmatizzare il convegno, non è stata certo casuale, perché, in effetti, di questo si è trattato di una conversazione e di un dialogo per poter essere incisivi ed arrivare a tutti, con l’unica convinzione, che informare ed essere informati, per sensibilizzare e comprendere l’importanza della conoscenza finalizzata alla prevenzione e  all’azione ad esercitare un proprio diritto fondamentale alla salute, sono la chiave per la risoluzione di problemi molto complessi.

Il Dott. Burilizzi, infatti, con una disamina puntuale, con l’uso di termini tecnici laddove necessario, ma non cattedratica, ha spiegato l’importanza di avere un pool di eccellenza di super-specializzazione per contrastare un fenomeno che in percentuale è molto elevato: si parla di 1 caso su 5 in famiglia o nella cerchia stretta dei conoscenti. Il tumore al seno, dunque, una malattia sociale, ha ormai una portata che non può farci restare inermi dobbiamo, al contrario, renderci consapevoli che noi cittadini possiamo fare la differenza puntando i piedi creando comitati o affidandoci alle associazioni che esistono e sono attive sul territorio, per pretendere che venga fatto rispettare un diritto alla salute previsto dalla Carta Costituzionale e elaborato e disciplinato dalla  commissione UE che ha emanato in tal senso la risoluzione che prevede che “[…] che tutte le donne affette da carcinoma della mammella abbiano il diritto di essere curate da un’ equipe interdisciplinare e invita pertanto gli stati membri a sviluppare una rete capillare di centri di senologia certificati e interdisciplinari, che debbano soddisfare  criteri di qualità.”

Negli ultimi anni i casi di tumore al seno sono aumentati in modo esponenziale “ appena rientrato a Brindisi nel 2002 – racconta Il Dott. Burlizzi - c’erano 26 casi di tumore al seno, ad oggi noi ci troviamo a fronteggiarne più di 200 casi all’anno”.  Le cause di tumore al seno possono essere ricercate in uno stile di vita non sano, come l’abuso di fumo, di alcool, ancora rispondendo ad una domanda dal pubblico sulla familiarità del fenomeno, il Dott. Burlizzi ha sottolineato come sicuramente il fattore genetico abbia un ruolo nella malattia, quindi la prevenzione attraverso visite specialistiche adeguate e l’affidarsi a centri specializzati come il Perrino, possa essere oggi  uno degli strumenti per fronteggiare il fenomeno. “L’Ospedale Perrino di Brindisi, oggi, vanta una breast unit di qualità, in grado di rispondere alla direttiva del Parlamento Europeo del 2003”. 


“La prevenzione dei tumori al collo dell’utero e dei tumori della mammella hanno visto, il Dott. Di Giulio, impegnato e protagonista di incontri, dibattiti, manifestazioni per tutta la vita  affinché la popolazione prendesse coscienza del proprio stato di salute - dice la Prof. Raffaella Argentieri, Presidente della Fondazione Tonino Di Giulio e aggiunge  -ma da allora, che sono passati tanti anni sembra che le cose non siano cambiate vi è una situazione di stallo?”

“Oggi il reparto oncologico di Brindisi è uno dei migliori che l’offerta sanitaria nazionale possa offrire, grazie ai tanti professionisti che vi operano, fondamentale è non rimanere soli noi dal dentro possiamo fare ben poco importante un‘operazione da parte dei cittadini, che posso pestare i piedi attraverso le associazioni per far valere il proprio diritto” - risponde il  Dott. Burlizzi. Dalla conversazione non è emersa una causa diretta tra l’inquinamento ambientale e il tumore al seno, anche perché “Brindisi statisticamente annovera un numero di casi di tumore al seno di molto inferiori a Lecce”  - continua il Dott. Burlizzi, sollecitato dal pubblico in questo senso.  Ma non sarà che i fumi tossici, per la maggior parte, grazie ai nostri venti favorevoli, siano spinti proprio sulla malcapitata città di Lecce ed è forse per questo che il fattore ambientale è molto più evidente lì?!


La serata/dibattito di ieri, ha rappresentato un momento fondamentale per un confronto anche tecnico con Il Dott. Stefano Burlizzi, tra i relatori è intervenuto anche il Responsabile dell’associazione Vivere Insieme, Alfonso De Fraia, che ha subito raccolto l’invito ad elaborare strategie tra volontari e cittadini, per esercitare in pieno il diritto alla salute che passa sicuramente dal diritto/dovere all’informazione.

Articolo di Francesca ALPARONE