Il Lions Club di Brindisi ha constatato che il vernacolo brindisino sta morendo. E’ venuto meno l’orgoglio dell’appartenenza, della caratterizzazione, della brindisinità. Nessuno lo parla più e quei pochi che ancora lo usano, lo modificano irrimediabilmente, trasformandolo e alterandolo in maniera maccheronica.
I poeti del vernacolo non si sono sottratti a questa logica; sono rimasti in pochi, non vi è un ricambio, come avveniva in passato e sono ormai stanchi di produrre poesie che oggi non vengono più lette, non vengono più amate, apprezzate e gratificate dalla gente comune, dalla stampa, dagli intellettuali e dalla scuola.
Purtroppo la diffusione del vernacolo brindisino è limitata al territorio cittadino, i Paesi limitrofi, Mesagne, San Vito dei Normanni, Tuturano, San Pietro Vernotico, parlano “dialetti” autonomi ovvero derivanti da quelli delle altre provincie che circondano la città di Brindisi.
La perdita di orgoglio e d’interesse in questa piccola oasi del vernacolo equivale, pertanto, alla definitiva cancellazione delle radici che in passato hanno caratterizzato la Brindisi di altri tempi, con i canti e le apprezzate voci di tanti poeti che, con molto successo, hanno saputo essere protagonisti della cultura popolare cittadina, facendo satira, ironia ed avendo avuto la capacità di essere i portavoce degli antichi costumi, dei valori e dei sentimenti della povera gente vissuta prima di noi.
Questo lo si è visto in tante rappresentazioni di simpatiche commedie o nella esibizione di applauditi Gruppi folcloristici che hanno presentato in Italia e all’Estero le canzoni del passato in vernacolo, legate al mare e alla campagna e cantate dalla gente comune in occasione dei festini che si svolgevano sulle spiagge del litorale o sulle aie delle masserie, le quali, numerose, popolavano il Territorio brindisino.
Nonostante la miseria, le famiglie contadine del tempo, non avendo altri svaghi, sentivano l’esigenza di festeggiare le ricorrenze in occasione dei raccolti o delle stagioni che scandivano il tempo della vita rurale piena di sofferenze, di sacrifici, di miseria, ma anche ricca di valori e di allegria.
Il Lions Club di Brindisi prendendo atto, con sincero rammarico, di questo grave fenomeno, con
l’obiettivo di arginare questa decadenza del vernacolo brindisino e al fine di restituire alla Città, con l’aiuto della gente comune e dei giovani, l’orgoglio del suo “dialetto”, cercando di salvaguardarlo nelle sue forme originali, ha organizzato, insieme al Rotary Club Brindisi, con il patrocinio del Comune di Brindisi e con l’adesione delle più importanti Associazioni di Servizio brindisine, quali “50 e più”, Adisco, Ammi, Fidapa, Inner Wheel, Jonathan, Nucleo 2000, Rotary Club Appia Antica, Rotary Club Valesio, Club Unesco, lunedì 31 marzo 2014, alle ore 18.00, presso il Salone universitario del Palazzo Granafei – Nervegna in Brindisi, alla via Duomo, un incontro nel quale ha convocato i più rappresentativi poeti brindisini del momento, Ennio Masiello, Franco Libardo, Lucia Tramonte, Teresa Guadalupi, per rispolverare con il loro aiuto e celebrare il vero Vernacolo brindisino, confrontando i vari generi da loro rappresentati.
Si parla di generi perché differenti sono le fonti d’ispirazione dei poeti che in questo intermeeting interverranno. Ennio Masiello, infatti, è un artista poliedrico e ogni genere dialettale è stato da lui rivisitato, la satira, l’ironia, l’amore, la vita comune, la politica, ecc., dimostrando una cultura non comune e uno spirito attento alle evoluzioni della società brindisina da lui più volte simpaticamente cantata e celebrata unitamente ai protagonisti che hanno determinato tali cambiamenti.
Franco Libardo, definito “il poeta del mare” in quanto da quest’ultimo ha tratto la maggiore fonte d’ispirazione delle sue poesie, raggiungendo, talvolta, alti livelli di espressione, ulteriormente arricchiti da nostalgiche note autobiografiche che hanno maggiormente caratterizzato l’Autore, valorizzandone le liriche.
Lucia Tramonte, la poetessa che, tra l’altro, dimostrando la sua cultura e la riconosciuta proprietà del linguaggio in vernacolo, è riuscita a sintetizzare e trasformare i poemi epici, quale l’Odissea, ed altri classici in interessanti opere del vernacolo brindisino.
Teresa Guadalupi è la dicitrice ufficiale delle poesie di Ennio Masiello ed è anche l’autrice di suggestive liriche che rappresentano temi di vita brindisina di altri tempi.
Il Lions Club di Brindisi non intende esaurire il discorso del vernacolo brindisino limitandolo a questo sia pur interessante Convegno, ma intende proseguire anche per il prossimo anno, avendo assunto sin da ora impegni concreti, finalizzati alla diffusione del vernacolo tra i giovani e prevedendo anche un bando di concorso di poesia in vernacolo, riservato alle ultime classi delle scuole secondarie superiori, il cui vincitore si potrà vedere autore di un volume di sue poesie, stampato dal Lions Club di Brindisi in almeno cento copie.