Manifesto per la Cultura ricorda Vittorio Bodini
Friday, January 3, 2014

In occasione del centenario della nascita del poeta ed ispanista Vittorio Bodini (Bari, 6 gennaio 1914 – Roma 19 dicembre 1970) il MANIFESTO PER LA CULTURA diecieventotto di Brindisi lo ricorda, diffondendo la sua poesia BRINDISI, pubblicata nel 1956 nella raccolta Dopo la Luna.


In collaborazione con la Società Trasporti Pubblici, il “Manifesto per la Cultura” si è reso promotore di una pregevole iniziativa che - a partire da domenica 5 gennaio e per i primi giorni successivi alla riapertura delle scuole dopo le festività natalizie – vedrà su tutti gli autobus delle linee urbane ed extraurbane l’affissione della stessa poesia “Brindisi”. Il tutto, al fine di consentire agli studenti ed a tutti i cittadini fruitori del mezzo pubblico di poter conoscere la poesia in questione.


Vittorio Bodini è da considerare come il maggiore scrittore salentino del Novecento, il cui rilievo e respiro poetico supera i confini nazionali. Egli, al pari di Quasimodo, Gatto, Levi, Sinisgalli ed altri, colloca il SUD nella geografia letteraria del Novecento italiano, individuando alcune costanti storiche, artistiche ed antropologiche della identità meridionale.


Identità descritta nei primi versi della Luna dei Borboni (1952):
“Tu non conosci il Sud, le case di calce / da cui uscivamo al sole come numeri / dalla faccia d’un dado”.

Vittorio Bodini è molto noto come ispanista e traduttore dei maggiori poeti spagnoli. Ancora oggi, dopo 60 anni, la sua traduzione del Don Chisciotte di Cervantes è ritenuta la migliore.


Nella raccolta Dopo la Luna, oltre alla poesia BRINDISI vi è anche la poesia LA BRINDISINA.


“Brindisi” da Dopo la Luna (1956) – di Vittorio Bodini
L’ultimo sole sui carri,
sulle code dei cavalli,
l’ultimo sole di oggi
che non è domani.


Alla fontana col secchio
I carrettieri
voltavano le spalle
a quell’ovale e quasi esule specchio
ove la sera calumava reti
ed un viola d’obblio, e annidati
in qualche parte dell’onda
i piccoli gabbiani
chiedevano la storia
di Moby Dick che muove solitario
sugli oceani assoluti.


E un palmizio era a guardia della fonte
che come un ladro io guardavo.
Ladro del tempo che ci ruba tanto.
Era qui che i crociati abbeveravano
i loro cavalli.