Esordio di lare spin-off dell'Università degli studi di Bari -Aldo Moro- sede di Brindisi "laparoscopia assistita in remoto" per la formazione in chirurgia organizzato dall'uo chirurgia generale dell'Asl Br/1 A. Perrino
Recentemente un gruppo di professionisti afferenti alla sede di Brindisi dell'Università degli Studi di Bari -Aldo Moro- e dell'UOC Chirurgia Generale dell'ospedale “A. Perrino" di Brindisi hanno dato vita, in ambito nazionale, al progetto LARE (Laparoscopia Assistita in REmoto), con un evento che segna l'entrata della medicina nel Web 2.0. Nonostante la telemedicina esista da oltre trent'anni, questa è stata finora utilizzata quasi unicamente nei laboratori di ricerca. Il 9 febbraio segna l'entrata definitiva della telemedicina applicata alla chirurgia quotidianamente.
Lo staff del Dott. Giuseppe Manca, direttore dell'UOC Chirurgia Generale del Perrino, ha eseguito due interventi di colecistectomia laparoscopica. Ad oltre 800km di distanza, dall'aula della Presidenza della facoltà di Medicina di Firenze, il Dott. Andrea Valeri (direttore della Chirurgia Generale, d'Urgenza e Mininvasiva dell'ospedale Careggi di Firenze) ha tutorato la prima colecistectomia. A seguire, il Dott. Gabriele Munegato (direttore della Chirurgia Generale dell'ULSS7 di Conegliano Veneto) dal suo studio ha tutorato il secondo intervento chirurgico. Oltre al tutoraggio, il sistema LARE ha consentito che, contemporaneamente, ben 18 sedi ACOI (Associazione Chirurghi Ospedalieri Italiani) situati in molte delle regioni italiane seguissero in diretta streaming le fasi del tutoraggio, con una presenza complessiva di circa 300 chirurghi, dato paragonabile a quello di un'importante conferenza internazionale. L'intervento è stato seguito anche da centri prestigiosi come l'AIMS Academy dell'ospedale Niguarda di Milano. I chirurghi presenti nelle varie sedi ACOI e dagli altri centri hanno anche interagito in tempo reale con la sala operatoria e con i tutor tramite chat.
LARE è realizzato da una Spin-off dell'Università degli Studi di Bari -ALDO MORO- con sede a Brindisi grazie all'esperienza in chirurgia laparoscopica del Dott. Giuseppe Manca e alle competenze tecniche del Dott. Giuseppe Desolda, esperto di sviluppo software e di usabilità dei sistemi interattivi. Entrambi di Brindisi, coadiuvati dal Prof. Paolo Buono del Dipartimento di Informatica dell'Università degli Studi di Bari -ALDO MORO- e dal Dott. Marco Livraghi, esperto di User Experience. Insieme, decidono di far nascere uno strumento innovativo che sfrutti nuovissime tecnologie per supportare il delicato lavoro dei chirurghi. Grande disponibilità è riconosciuta alla Direzione Generale dell'ASL Brindisi/1 che ha consentito lo svolgimento dell'evento.
LARE è il nome del sistema che consente il consulto a distanza mediante una comunicazione audio-video in tempo reale supportata da strumenti grafici utili a dare indicazioni in sovra-impressione al video.
Il Prof. Gianfranco Gensini, Preside della Facoltà di Medicina e Chirurgia di Firenze e presidente della Società Italiana di Telemedicina, ha affermato: “Credo che questo sia qualcosa che in futuro non sarà così raro, data l'evoluzione della realtà aumentata e della realtà virtuale che è su tutti i giornali".
Il presidente dell'ACOI, il Dott. Luigi Presenti anch'egli da Firenze, ha accolto con entusiasmo questo progetto, evidenziando l'importanza di tale metodologia nei processi di formazione di chirurghi specializzandi, per i quali purtroppo oggi è presente un vuoto tra il momento della formazione in aula e le prime esperienze chirurgiche che potrebbe essere colmato dalla possibilità di avere un tutor esperto a distanza.
La valenza della tecnologia si applica equivalentemente all'aggiornamento dei chirurghi già specialisti. L'aspetto didattico e formativo di LARE va comunque inscritto soprattutto nell'ambito di un complessivo vantaggio nel rapporto ospedale-chirurgo-paziente, in quanto, sdoganando dai cosiddetti centri di riferimento interventi laparoscopici innovativi e complessi, consente di incrementare il livello della qualità della chirurgia sul territorio a tutto vantaggio del risparmio aziendale e della sicurezza del paziente.
LARE è un sistema realmente utilizzabile quotidianamente in ogni sala operatoria: infatti, nel campo della laparoscopia esistono diverse soluzioni per interventi a distanza come i robot che, se pur validi e affascinanti, sono utilizzati in pochissimi centri selezionati a causa dei molti limiti intrinseci come i costi proibitivi e la complessità d'uso.
Inoltre, i robot non possono essere impiegati quotidianamente in reali interventi a distanza, a causa di restrizioni legali vigenti in quasi tutti gli stati del mondo. Anche la validissima tecnica del telementoring utilizzata da LARE è stata studiata negli ultimi 15 anni in diversi progetti di ricerca ma con ripercussioni poco significative, visto che la realtà ospedaliera è ancora oggi priva di strumenti che consentano l'assistenza remota attraverso nuove tecnologie.
La spin-off LARE, con il suo progetto intende far entrare nella quotidianità di qualsiasi ospedale di tutto il mondo le tecnologie per l'assistenza remota alla chirurgia laparoscopica e in generale nella medicina per immagini, annullando le distanze geografiche tra chirurgo e tutor senza richiedere costose risorse di rete. Infatti, è sufficiente la rete internet ospedaliera e non più l'uso di reti dedicate come avviene adesso amplificando enormemente i costi. LARE, inoltre, attraverso un'importante e continua attività di ricerca, sta migliorando l'attuale concezione di telementoring, facendola evolvere nel telementoring 2.0.
Come spin-off “LARE" ha deciso di insediarsi sul territorio di Brindisi perché è il luogo in cui è nata l'idea (...ed anche dove si sono laureati i 2 informatici) e per contribuire alla valorizzazione del territorio. Il primo passo è stato compiuto, unendo l'Italia nel seguire due interventi tutorati e spingendo dal basso il volano dell'innovazione in un settore che otterrà enormi benefici. LARE avvicinerà i chirurghi di qualsiasi ospedale cancellando le distanze geografiche e innalzando le competenze chirurgiche, anche negli ospedali più periferici.