Provincia. Referendum sul rigassificatore
giovedì 3 gennaio 2008

Brindisi, 2  gennaio 2008. Lo scorso 28 dicembre l’Amministrazione Provinciale di Brindisi è tornata a interessare la Divisione Infrazioni della Direzione Generale Ambiente della Commissione Europea sulla vicenda del rigassificatore nel porto di Brindisi.


In relazione infatti al decreto interministeriale del 20.9.2007 di sospensione dell’efficacia del provvedimento di autorizzazione alla costruzione ed all’esercizio dell’impianto, si è voluto rappresentare ai competenti Servizi della Commissione che la violazione della normativa comunitaria non è stata con lo stesso superata.


Se in effetti la Repubblica Italiana ha sanato la contestazione concernente la violazione delle direttive comunitarie sulla VIA, la normativa nazionale vigente non regolamenta e non consente  invece la consultazione della popolazione sui rischi di incidente rilevante così come la normativa comunitaria e pure la cosiddetta Legge Seveso di recepimento prevedono.


Nella nota la Provincia di Brindisi ha argomentato circa la grave carenza normativa in merito e ha pure documentato come tale carenza sia stata messa in evidenza dal Ministero dell’Interno nella conferenza di servizi del 22 marzo 2007 con la seguente nota a verbale: «nelle more del trasferimento delle competenze amministrative in materia di rischi di incidente rilevante da attuarsi a seguito di accordo di programma tra Stato ed ogni singola Regione … si ritiene necessario che il Ministero dell’Ambiente provveda a definire il procedimento consultivo in argomento, individuando in maniera univoca e puntuale competenze, modalità, raccordo con altre procedure, tempi e sedi. Quanto sopra, in risposta alle legittime aspettative dei cittadini, soggetti attivi del procedimento, ed al fine di evitare difficoltà e difformità nell’esercizio di un diritto espressamente riconosciuto dalla normativa nazionale emanata in recepimento di una direttiva comunitaria».


Il reclamo 2005/4170 della Provincia di Brindisi alla Commissione Europea contro la Repubblica Italiana mantiene dunque immutata la propria attualità e continua ad esercitare un ruolo rilevante affinché sul progetto di rigassificatore nel porto di Brindisi si dia corso a consultazione delle popolazioni sul rischio di incidente rilevante secondo la previsione normativa comunitaria e, più in generale, affinché la normativa nazionale (art. 23, d.lgs. 334/1999) sia effettivamente corretta nel senso, voluto dalla disciplina comunitaria, che la partecipazione e l’informazione del pubblico sono sempre e comunque dovute.


La nota in questione è stata inviata per conoscenza al Ministero dello Sviluppo Economico, al Ministero dell’Ambiente e alla Regione Puglia, perché gli stessi possano prevenire negli sviluppi della vicenda ulteriori inadempimenti alle disposizioni del diritto comunitario.

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