In occasione della campagna elettorale in corso, si assiste al solito teatrino della politica. Dibattiti in TV dove i candidati leader dei vari partiti recitano la loro parte, presentandosi come nuovi in candeggina e dopo aver deciso chi dovranno essere i loro nuovi deputati e senatori, avendoli già inseriti ai primi posti delle loro liste bloccate.
La nomina dei parlamentari della prossima legislatura, infatti, risulta essere già scontata dal momento che, per decisione delle oligarchie direttive dei partiti, i candidati che sono stati collocati nelle prime posizioni utili delle liste hanno già garantita la nomina prima ancora che i cittadini depositino le schede di voto nelle urne.
Tale stato di fatto, pertanto, consentirà agli elettori-sudditi di poter scegliere solo una lista da votare in blocco, senza poter esprimere compiutamente la propria preferenza per questo o quel candidato.
In epoche passate accadeva che ad un cenno del sovrano, per un prodigioso incanto, un qualsiasi Pinco Pallino, entrato nelle sue grazie, diventasse principe, duca, marchese, ecc., cambiando da rosso in blu anche il colore del suo sangue e diventando beneficiario dei privilegi e delle immunità della casta aristocratica.
Oggi, pare non sia cambiato niente: basta una parola del leader-sovrano ed ecco che, per un prodigio della moderna democrazia, il figlio di un ricco imprenditore, una ragazza “beatiful”, la moglie di un “notabile”, una giovane portaborse, la velina o il calciatore, sono eletti al rango di deputato o senatore della Rapubblica, con annessi benefici, privilegi e immunità della casta parlamentare.
Se l’imperatore CALIGOLA nominò senatore un solo CAVALLO, i due moderni cesari, CALI…SILVIO e CALI…WALTER, sono andati ben oltre: hanno nominato senatori e deputati addirittura due interi greggi di ANIMALI politici.
Il filosofo ARISTOTELE sosteneva che ogni cosa ha il suo “telos”, ovvero uno scopo che deve essere raggiunto. Per esempio, una ghianda ha uno scopo: diventare una quercia. Quindi, la quercia è ciò che la ghianda “è destinata ad essere”. Così, come anche gli esseri umani, per il loro “telos” della vita, sono destinati a essere ciò che “vogliono essere”.
Tale tesi aristotelica, riferita agli uomini, però, non mi convinceva molto sino a quando non mi è capitato di ascoltare, involontariamente, mentre camminavo per strada, un dialogo fra una signora con due bambini ed un’altra signora:
“Quanti anni hanno questi bambini ?”, chiede la signora sola.
“Il senatore ne ha 7 e l’onorevole ne ha 5”, risponde l’amica, tenendo per mano i due pargoli.
La mia prima reazione è stata quella di sorridere, dal momento che avevo colto una certa ironia in quel breve frammento di conversazione. Un attimo dopo, però, rammentando la legge elettorale del nostro paese, non ho più sorriso. Ho pensato che la risposta di quella signora, madre dei due bambini, non era stata poi tanto ironica, quanto, invece, realmente adeguata ai nostri tempi, con buona pace per Aristotele.
Brindisi, 13 marzo 2008
Bruno Storella