Martedì 11 marzo alle ore 18.30 sarà presentato presso il Palazzo della Cultura di Brindisi il romanzo ”Viste d’interni. Diario di carcere, di “scuri” e seghe, di trip e di sventure” di Antonio Perrone edito da Manni Editori, da cui è liberamente tratto il film ”Fine pena mai” di Davide Barletti e Lorenzo Conte.
Interverranno Marcello Strazzeri, Preside della facoltà di Scienze Sociali, Politiche, del Territorio dell’Università del Salento, il giornalista Rosario Tornesello, Davide Barletti, il filmaker Simone Salvemini, lo sceneggiatore Marco Saura, l’editore Piero Manni, gli attori Ippolito Chiarello e Mauro Marino.
Il romanzo è una storia in forma di diario, che alterna la narrazione in presa diretta ai flash-back: dalla droga alle rapine al racket del gioco e delle estorsioni al calvario del carcere duro e dell’isolamento. Senza reticenze, l’autore racconta le organizzazioni criminali di Puglia, la solidarietà omertosa, i rituali, l’incoscienza e la ferocia; racconta quell’universo rimosso che è il carcere; le relazioni tra detenuti e con gli agenti di custodia e con quelli che stanno fuori, le miserie, le prepotenze e le violenze, la privazione d’ogni dignità. Un documento di grande valore sociale. Antonio Perrone (1957), detenuto a lungo sottoposto al regime speciale 41 bis per associazione mafiosa, sconta ora il resto della sua pena in un carcere di massima sicurezza.
FINE PENA MAI è una storia vera, ambientata nel Salento negli anni Ottanta: la storia di un ragazzo come tanti che, seguendo il sogno di una vita al massimo, si ritrova coinvolto in una corsa inarrestabile che lo porterà a divenire un vero e proprio boss mafioso. Un viaggio in nero che racconta una vicenda che ha per sfondo una mafia mai raccontata prima: la Sacra Corona Unita.
Liberamente tratto dal romanzo autobiografico Vista d’Interni, il film narra infatti le vicissitudini di Antonio Perrone. Il film (protagonisti Claudio Santamaria e Valentina Cervi) è il racconto di un drammatico percorso umano.
All’inizio degli anni Ottanta, Antonio Perrone è il primogenito di una benestante famiglia salentina. Ma la sua natura è irrequieta e, come tanti ragazzi di quell’epoca, sogna un futuro migliore, libero dai vincoli sociali. È il sogno di una vita al massimo.
Quando si innamora della giovane Daniela sembra sul punto di realizzare i suoi desideri. Antonio vuole di più, sempre di più, entra nel mondo dello spaccio di droga, divenendo con l’incoscienza di un giovane romantico, protagonista di folli scorribande alla conquista del territorio.
La sua corsa è inarrestabile: intraprende una serie di rapine fino a diventare un vero e proprio boss della neonata Sacra Corona Unita, la cosiddetta Quarta mafia, che tenne sotto ricatto, per un decennio, una regione fino ad allora vergine. Il suo sogno si è trasformato in un incubo. Se Perrone è un criminale dalla parabola insolita e drammatica, la Sacra Corona Unita è una mafia che presenta un percorso innovativo e anomalo rispetto alle altre mafie.
Ultima a essere nata, tutti i suoi riti di iniziazione, la sua struttura verticistica, il suo codice d’onore nascono da una mescolanza e riedizione delle vecchie tradizioni malavitose. È una mafia violenta e irrazionale. Perrone finisce schiacciato dai suoi meccanismi e il suo percorso culmina in maniera tragica. L’epilogo della propria vita sarà una pena che sconterà senza fine. Mai.
Il film, distribuito da Mikado Film, è prodotto da Classic, Verdeoro e Paradis Film. Riconosciuto film d’Interesse Culturale Nazionale dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali. Realizzato con il contributo del Fondo Eurimages del Consiglio d’Europa e del Salento Film Fund della Provincia di Lecce.