Anni fa, in alcune osterie di dubbia fama, negli spiazzi alla frescura in periodo estivo, gruppi di uomini in cerca di una buona ragione per dimenticare i guai della vita, solevano intrattenersi in un gioco a metà strada tra la perpetuazione di una sub-cultura “famigliare” e la necessità di ubriacarsi a spese altrui.
Questo gioco si chiama: la Passatella. La Passatella è una rappresentazione caricaturale della Legge. Vi sono alcuni personaggi definiti dal caso (mediante carte da gioco) o da accordo raggiunto con vari mezzi. Questi personaggi svolgono il ruoli che il gioco prevede.
La posta in gioco è costituita da tanti bicchieri di vino o di birra quanti sono i giocatori.
I personaggi chiave del gioco sono: il Padrone (può bere qualunque quantità di sostanza alcolica senza chiedere alcun permesso e può proporre che qualcuno brindi con lui), il Sotto (può accettare le proposte del Padrone ma può partecipare alla libagione solo se il Padrone glielo consente).
Nella fantasia popolare sono stati anche introdotti vari personaggi secondari, spesso per burla o per vera e propria onta, ma questi sono quelli essenziali.
La Legge la svolgono sostanzialmente il Padrone e il Sotto e nella loro capacità di dialogo e di sotterfugio vi è la possibilità per il resto dei giocatori di partecipare alla libagione.
Spesso il gioco, nelle fasi avanzate, degenera. Complice l’effluvio alcolico che annebbia le menti. In questi giorni, nella mia Provincia come credo in altre, si è giocata una specie di passatella. Invece dei bicchieri la posta era rappresentata dai posti nelle liste elettorali di Camera e Senato. Padrone era il Signor Criterio e Sotto la Signora Deroga.
Il gioco è stato lungo e appassionante, alla fine, di comune accordo, hanno suddiviso i posti con reciproco piacere. Come sempre qualcuno ha avuto molto e qualcuno non ha avuto nulla, sempre così è stato, perpetuando la sub-cultura della “famiglia” e la necessità di ingozzarsi a spese altrui.
Anche stavolta un po’ si è degenerato. Chi è rimasto a secco, aspettandosi come sempre di poter partecipare alla gozzoviglia, l’ha presa male e, potendo, romperebbe tutti i bicchieri. Ma così è la passatella, il turno dell’URMO arriva per tutti e, se si accetta il gioco, bisogna saperlo reggere.
Pino De Luca (pino_de_luca@virgilio.it)




















